Referendum costituzionale, anche i masai votano Sì alla riforma
Referendum costituzionale, anche i masai votano Sì alla riforma
Nella battaglia che si sta giocando sul referendum costituzionale del 4 dicembre è stato arruolato anche un paese africano: il Kenya. A creare il comitato “Kenya per il sì” è stato il coordinatore Pasquale Tiritò che di professione fa l’imprenditore alberghiero.
Stando a quanto riporta dall’Huffington Post, Tiritò avrebbe arruolato la popolazione locale per posare davanti al manifesto in favore del sì al ddl Boschi. Nella foto postata sulla pagina Facebook “Kenya per il sì” si vedono quattro masai in abiti tradizionale vicino al cartellone del fronte del sì, posizionato all’interno dell’Oasis Mall di Malindi.
Alle critiche ricevute, l’imprenditore ha risposto che “il comitato Kenya per il Sì no vuole essere solo un supporto al cambiamento. Ci confronteremo volentieri con chi la pensa diversamente: ne avremo l’ occasione presto”.
Referendum costituzionale, comitati in giro per il mondo
L’iniziativa di Tiritò non è l’unica nel suo genere. In vista del referendum costituzionale del 4 dicembre, infatti, sono stati aperti almeno quaranta comitati “Basta un Sì”. Il fronte del “no”, invece, ne ha aperti una trentina. In tutto 70 comitati sparsi per tutto il mondo: dall’India alla Francia, passando per il Canada. La battaglia per il referendum costituzionale è diventata globale.