Oggi molti giornali hanno suonato il de profundis per la senatrice di Forza Italia Maria Rosaria Rossi, ieri rinviata a giudizio nel processo sul cosiddetto Ruby ter. Secondo l’accusa la parlamentare, insieme ad altri 22 imputati, avrebbe mentito o tenuto una posizione reticente nell’ambito del primo processo sul caso Ruby che si è celebrato per Silvio Berlusconi e, in un procedimento parallelo, per Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Il tutto in cambio di soldi.
L’ascesa di Maria Rosaria Rossi
L’ascesa di Maria Rosaria Rossi in politica inizia nel 2006 quando viene eletta consigliere municipale di Roma nel decimo municipio tra le fila di Forza Italia.
E’ però nel 2008 che la Rossi compie il salto ed entra di fatto nello staff dirigenziale del partito. Galeotto fu il video elettorale “Menomale che Silvio c’è“, nel quale Maria Rosaria compariva in compagnia della futura compagna del Cavaliere, Francesca Pascale.
Il video le apre le porte di Montecitorio. Il rapporto con Berlusconi diventa sempre più stretto tanto che nel 2014 viene nominata commissario straordinario del partito con il potere di firma sulle candidature. Il processo sul “bunga a bunga” comincia però ad incrinare lo stretto sodalizio con Silvio che si spezza definitivamente lo scorso 4 giugno, quando il Cavaliere accusa un malore a causa dell’eccessivo stress dovuto alla campagna elettorale capitolina.
Marina Berlusconi decide di allontanarla dal padre. In pochi mesi Maria Rosaria Rossi, soprannominata malignamente la “badante” di Berlusconi, comincia a perdere i galloni conquistati sul campo. Via il titolo di tesoriera di Forza Italia, via anche quello di amministratrice. Rosaria torna ad essere solo una senatrice.