“Non ci saranno prepensionamenti” e “non ci saranno esuberi“, esordiscono sul punto Michele Gentile e Rossana Dettori della Cgil, dopo l’incontro con il ministro Madia. Lo stesso ministro ha provato a tranquillizzare sulla questione della mobilità obbligatoria, per la quale era emersa l’indicazione di un centinaio di chilometri come raggio massimo. “Non abbiamo mai immaginato una mobilità nei 100 chilometri, non l’abbiamo mai presa in considerazione, non immaginiamo di stravolgere la vita delle famiglie”, avrebbe invece detto Madia all’incontro con i rappresentanti degli statali. “Vogliamo una mobilità che funzioni per evitare esuberi e rispettare i lavoratori”, ha aggiunto.
Il ministro ha poi assicurato che si procederà con una staffetta generazionale e con eccedenze che saranno ricollocate nell’ambito della stessa pa. Confermato invece il taglio del 50% sui distacchi sindacali, mentre sul rinnovo del contrattoha rinviato alla prossima legge di Stabilità.
L’incontro si è svolto a Palazzo Vidoni a Roma, sede del Dipartimento della Funzione Pubblica. Al centro del tavolo fra il governo e le sigle sindacali di Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa la bozza di riforma della pubblica amministrazione che domani approderà in Consiglio dei Ministri per la discussione. L’esecutivo ha già annunciato che, nei prossimi giorni, al decreto sarà affiancata una legge delega. L’obiettivo è semplificare e velocizzare l’iter di approvazione del testo di riforma.
Nella bozza del provvedimento che il ministro ha inviato alle diverse sigle sindacali ci sono sostanziali novità: mobilità interna per gli statali che, anche senza il loro consenso e con mansioni diverse, a fronte della garanzia dello stipendio, potranno essere trasferiti nel raggio di 100 km dal loro attuale posto di lavoro. In caso di esuberi il governo potrà disporre prepensionamenti fino a due anni : “La Pa – questo si legge nel testo inviato ai sindacati – procede alla risoluzione unilaterale, senza possibilità di sostituzione, del rapporto di lavoro di coloro che entro il biennio successivo maturano il diritto all’accesso alla pensione”. Questi, dunque, alcuni dei più significativi intendimenti che il tandem Renzi-Madia ha previsto nel decreto con cui il governo intende dare avvio al processo di semplificazione della Pubblica amministrazione.
Fra i 26 articoli che compongono la bozza anche altre disposizioni: stop al trattenimento in servizio. Dal prossimo 31 ottobre, i dipendenti pubblici non potranno più avvalersi della facoltà di rimanere in servizio raggiunta l’età pensionabile. Il primo agosto, invece, la data scelta per l’avvio del dimezzamento dei distacchi e dei permessi sindacali. Per il turn-over, percentuali ritoccate al rialzo nel triennio 2015-2017: il limite varrà solo per i tetti di spesa e non per le persone e arriverà a sfiorare l‘80% nel 2017. Nel provvedimento messo a punto dal governo prevista anche la possibilità per il personale ‘in disponibilità’ di chiedere, per essere ricollocato,un demansionamento ovvero “una qualifica o posizione economica inferiore”.
Allo studio dei tecnici di Palazzo Vidoni anche un archivio unico dei veicoli: il ministero delle Infrastrutture avrà il compito di rilasciare la carta con i dati relativi alla proprietà dei veicoli e di sorvegliare sull’attività del registro unico. Spetterà, invece, al ministero dell’Economia stabilire l’importo della tassa di immatricolazione in base a categoria, emissioni e potenza dei veicoli. Previsto un aumento del 12% sulle tasse auto per il solo 2015. Nella bozza anche misure per la semplificazione sul sistema di appalti ed edilizia, oltre a nuove modalità per la prescrizione dei farmaci.
Carmela Adinolfi