Virginia Raggi: le due “T” e la “R” su cui puntare a Roma
Virginia Raggi, dalle colonne di Repubblica, traccia un arco a tutto sesto dei suoi primi quattro mesi in Campidoglio, snocciolando priorità per il prossimo futuro ed il modus operandi tenuto fino ad oggi dalla sua Giunta. Il sindaco di Roma si mostra razionale per tutto lo svolgersi dell’intervista, non accetta l’inquisizione mediatica imposta nei primi quattro mesi di amministrazione (invero non tutti rose e fiori), palesa le difficoltà ancora in essere, ma sembra avere le idee chiare quando afferma: “Ho sempre rifiutato la logica dei 100 giorni perché questo ti spinge a dare solo una bella mano di bianco. Noi abbiamo arato un terreno e cominciato a seminare, le prime piantine si vedono già nascere”.
Virginia Raggi: le due “T” e la “R” su cui puntare a Roma
Certo in il terreno andrà ancora dissodato e rimestato in vista della stagione decisiva, quella che segnerà il difficile passaggio sulle ratifiche del piano di Bilancio. Eppure ci sono almeno tre lettere che assillano la mente del primo cittadino (che peraltro ha confidato di non tenere in grande considerazione il genere della sua carica e l’eterna, e forse un po’ all’atto pratico pleonastica, diatriba filologico-linguistica circa l’appellativo: “Sindaco o sindaca è indifferente, visti i problemi di Roma non mi sembra così importante e la cosa francamente non mi appassiona”).
Tre lettere si diceva: due “T” ed una “R”. Trasporti, Trasparenza e Rifiuti. Ecco i grandi centri nevralgici cui la Giunta Raggi dovrà porre seria attenzione a breve termine, i tre obiettivi minimi da raggiungere entro dicembre. Rispondendo nel merito della categoria dei trasporti, Raggi descrive una situazione in preoccupante disfacimento fisico, “mezzi così vecchi e usurati che non si possono riparare”, affermando di aver già dato fondo ad un acquisto di 150 autobus nuovi in leasing. Più profonde e sostanziali le modifiche che andranno apportate alla metropolitana: “La Metro C, la più nuova, ha un problema di disallineamento dei binari che distrugge subito le ruote, qui bisogna fare lavori e manutenzione, ma bisogna anche trovare chi ha sbagliato, colpire chi è responsabile di questo sfascio”.
La gestione dei rifiuti dovrà, nei piani dell’Amministrazione romana targata M5S, acquisire nuova produttività attraverso il ripensamento dei ruoli della società responsabile Ama: “Oggi Ama si occupa solo della parte più onerosa, quella della raccolta dei rifiuti, e paga dei privati per lavorazione, smaltimento e rivendita. Vogliamo chiudere il ciclo dei rifiuti, far sì che Ama si occupi di tutta la filiera anche nelle parti che possono essere remunerative”.
Parallelamente si ipotizza, a supporto di ciò, la riapertura degli impianti di Salario e Rocca Cencia. L’impresa è titanica, specie per la capillarità del problema nonché per la controversa questione degli inceneritori. Sollecitato sul punto, il sindaco ha dichiarato di voler tendere alla raccolta differenziata potenziando tale meccanismo tramite l’incentivazione fiscale: “Ci sono troppi rifiuti indifferenziati che finiscono in discarica o negli inceneritori. Il Parlamento ha una responsabilità gravissima, perché promuove gli inceneritori e non sostiene per nulla le imprese che invece potrebbero fare ricerca per un diverso utilizzo del materiale indifferenziato. Vogliamo mettere incentivi fiscali per tassare meno quegli esercizi che offrono prodotti alla spina e producono meno imballaggi. Per i grandi eventi daremo la priorità a chi ha punti ristoro con stoviglie lavabili o riutilizzabili. E poi lavoreremo a un cambio culturale”.
Infine la trasparenza dei codici morali, quell’etica deontologica che in questi ultimi periodi, in Campidoglio, è sembrata essere davvero una illustre sconosciuta. Anche su questo tema, che naturalmente non può non implicare la vicenda relativa all’assessore Muraro, Virginia Raggi mantiene un prudente quanto stoico atteggiamento: “Io so solo che c’è questa presunta contestazione. Vorrei capire di cosa si tratta e poi all’esito di questa ‘disclosure’, se e quando ci sarà, prenderemo una decisione”.
Riccardo Piazza