Scuola-lavoro: polemiche sull’inclusione di McDonald’s
Infuriano le polemiche dopo la pubblicazione da parte del Ministero dell’Istruzione dell’elenco delle aziende che parteciperanno al progetto alternanza scuola-lavoro. Con la Buona Scuola, infatti, l’alternanza è diventata obbligatoria. Il periodo di tirocinio si svolgerà nell’ultimo triennio della scuola secondaria di II grado per tutte le tipologie di indirizzi. Sedici le grandi realtà che parteciperanno al progetto: Accenture, Bosch, il Consiglio Nazionale Forense, Coop, Dallara, Eni, il Fondo Ambiente Italiano, FCA, General Electric, HPE, IBM, Intesa Sanpaolo, Loccioni, McDonald’s, Poste Italiane e Zara. Tredici i settori di attività rappresentati. Si va dai servizi al digitale, dalla ristorazione al finanziario, passando per l’abbigliamento e l’energia.
Scuola-lavoro: polemiche sull’inclusione di McDonald’s
A far storcere il naso dei sindacati la presenza di McDonald’s, la celebre multinazionale americana del fast food. Questa mattina, ospite ai microfoni di Radio24 durante il programma “I conti della belva” , il segretario generale della Flc (Federazione lavoratori conoscenza) Mimmo Pantaleo ha espresso forti dubbi sul piano del ministero dell’Istruzione. “L’alternanza scuola-lavoro – ha detto Pantaleo – deve completare il percorso formativo degli studenti. Ricordo che il Ministero ha avviato un progetto per l’educazione all’alimentazione e non mi sembra proprio che McDonald’s rispetti questi parametri. Infine, non mi pare che McDonald’s rispetti i diritti dei lavoratori” – ha poi concluso. Secca la risposta del Davide Faraone, sottosegretario Ministero Istruzione. “Noi ci fidiamo degli insegnati e delle scuole. McDonald’s poi non si occupa soltanto alla ristorazione. E molti settori, come la filiera del prodotto e i controlli sulla sicurezza alimentare, potrebbero interessare gli studenti” – ha concluso il sottosegretario.
Debole la risposta del responsabile delle risorse umani di McDonald’s Italia Stefano Dedola.”Il ministero è stato giustamente esigente durante la trattativa. L’obiettivo è coinvolgere i ragazzi nell’accoglienza e nel servizio alla clientela – ha affermato Dedola durante la trasmissione radiofonica. – Questi ragazzi potranno prendere le ordinazioni con strumenti digitali, si occuperanno di supporto alla clientela e verranno impiegati nella gestione delle feste di compleanno che per noi rappresentano una linea di business molto importante. Questi ragazzi svilupperanno le cosiddette competenze trasversali, come la capacità di interazione o il problem solving. Competenze che servono per qualsiasi lavoro che si decida poi di fare”. Come a dire, a noi servono solo commessi (o quasi). Un dubbio che comunque resta anche per Coop e Zara. Entro la fine dell’anno sarà pronta la Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti in alternanza, un passaggio fondamentale per una riforma così importante. Ora non ci resta che vigilare sull’effettiva riuscita del progetto.