Terremoto Centro Italia: oggi il Cdm straordinario
L’intero Governo, convocato d’urgenza per le ore 17 di oggi, si riunirà in un consesso dei Dicasteri straordinario, fortemente voluto dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, a seguito del sisma occorso nel Centro Italia. Verrano ponderate le prime e più urgenti strategie di sostegno e assistenza alla popolazione, nonché le misure di salvaguardia da dover prendere in itinere, a causa del continuo protrarsi delle scosse telluriche. Il premier in conferenza stampa ha delineato la tabella di marcia dell’esecutivo assicurando pieno supporto ai territori così gravemente colpiti il 26 ottobre e, nuovamente, nella giornata di ieri: “Ora massima priorità alle persone e all’assistenza. Ricostruiremo tutto com’era”.
Terremoto Centro Italia: oggi il Cdm straordinario
Una intensità sismica eccezionale, la più forte che gli annali recenti ricordino dagli eventi dell’Irpinia nel 1980. La magnitudo di 6.5 ha provocato il crollo della maggior parte delle strutture abitative e la distruzione dei conglomerati urbani, commerciali e di fruizione storica. Colpito al cuore il patrimonio Unesco della Via Francigena e delle antiche Rocche claustrali: la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia, esempio fulgido dei padri scalpellini del XII secolo, la basilica di Sant’Eutizio di Preci, uno dei centri monastici più antichi e pregiati. I numeri della calamità verificatasi nel Centro Italia sono ancora incerti. Una prima analisi dà conto di almeno 40.000 sfollati.
Alla luce di tutto questo, Renzi ha invitato le forze politiche responsabili ad una collaborazione dinamica, prolifica, scevra da preconcetti e dimentica della normale dialettica di parte: “In questo momento lancio un appello alle forze politiche ad evitare polemiche e divisione”. Palazzo Chigi ha attivato una unità di crisi stabile che dovrà coordinare gli sforzi logistici con i governatori delle zone colpite e con il commissario alla Ricostruzione designato per i territori dell’Umbria, delle Marche e dell’alto Lazio Vasco Errani.
Per ciò che concerne i fondi strutturali, dopo il primo stanziamento di 40 milioni di euro inserito nel Decreto Legge fiscale in accompagnamento al Ddl di Bilancio già dopo il 26 ottobre, arriveranno nuove risorse che, ha assicurato il premier, non dovranno essere conteggiate all’interno del Patto di Stabilità: “Sono territori meravigliosi. Non possiamo avere uno sguardo burocratico. Vogliamo che Norcia abbia un futuro e per farlo dobbiamo rimettere a posto case, chiese ed esercizi commerciali. Penso alla chiesa di San Benedetto, che è il Patrono d’Europa. Il significato profondo della Ue è nella ricostruzione come era di tutto il territorio interessato dal terremoto. Mi sembra scontato – ha chiosato – che le spese per edilizia scolastica e sanitaria saranno fuori dal Patto di Stabilità”.
Il presidente del Consiglio ha in ultimo chiesto con forza, ai sindaci dei luoghi colpiti dal terremoto, una maggiore attenzione nei riguardi dei “progetti di adeguamento e manutenzione sismica” e, a tutti i cittadini, a fronte del nervosismo e delle tensioni che serpeggiano nelle comunità rurali del Centro Italia, di non trasformare “il comprensibile dolore collettivo in rassegnazione”.
Riccardo Piazza