Ecco come la Russia condiziona il voto sul referendum costituzionale
Ecco come la Russia condiziona il voto sul referendum costituzionale
A poco più di un mese dalla consultazione per la riforma Boschi, l’interesse della stampa italiana è puntato sulle campagne per il Sì e il No. Ma non solo i media nostrani sono interessati alla campagna referendaria.
Come riportato da La Stampa sabato scorso, il giorno della manifestazione per il Sì al referendum in piazza del Popolo a Roma, Russia Today, il network in lingua inglese finanziato dal governo russo, ha parlato della manifestazione ribaltandone il significato in questo modo: “Migliaia di cittadini hanno protestato per le strade di Roma contro il primo ministro italiano Matteo Renzi, che ha lanciato un referendum sulla riforma costituzionale, che si terrà il 4 dicembre” – e ancora: “la gente ha paura che le riforme, mirate a smantellare il Senato, porteranno più potere nelle mani del presidente del Consiglio”.
La diffusione della notizia, in una versione completamente opposta della realtà, ha raggiunto un milione e mezzo di contatti diretti, per questo la diplomazia italiana ha sollevato il caso e protestato nei giorni scorsi con il Cremlino.
Una propaganda che viene sempre accolta con favore nel web italiano, spesso dominata da notizie false che diventano virali in poco tempo. Molti account Twitter e Facebook, hanno infatti rilanciato le notizie di RT. Dopo le proteste, il network russo ha corretto il titolo, ma sul web l’oblio è ormai una chimera.
Un mix di notizie false, unito alla capacità del web di propagare a dismisura notizie spesso false e prive di fonte, che non preoccupa soltanto l’Italia. Il capo del MI5, il servizio segreto interno britannico, Andrew Parker, ha dichiarato al Guardian: “la Russia sta portando avanti una politica estera con modi sempre più aggressivi” – che prevede il ricorso “alla propaganda, allo spionaggio, a sovvertire l’ ordine costituito, e ai cyber-attacchi”.
Il red web e il M5s
Una propaganda filo-russa sempre più aggressiva quindi, che nel nostro Paese trova spesso una sponda e un megafono nella comunicazione filo-M5s e filo leghista. Un esempio è quello di Sputnik Italia, un sito non governativo ma molto vicino al red web, la rete di Vladimir Putin. Dopo il terremoto che ha colpito il centro Italia, è comparso sul sito un articolo intitolato “Italia, il governo che vive in un altro Paese” – articolo introdotto così: “è difficile indovinare dove Renzi e i suoi allegri ministri trovino l’ ottimismo da dispensare con ampi sorrisi a ogni incontro pubblico dedicato al Sì al referendum”. Sputnik viene spesso ripreso da Tze Tze, il principale sito della galassia Casaleggio Associati.