Sondaggi USA 2016, Presidenziali: la situazione al 2 novembre

Pubblicato il 2 Novembre 2016 alle 21:01 Autore: Emanuele Vena
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Sondaggi USA 2016, Presidenziali: la situazione al 2 novembre

Donald Trump recupera, ma non ancora abbastanza. E’ questo lo scenario che emerge dall’analisi del trend dei sondaggi USA dell’ultima settimana, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo 8 novembre.

Nonostante la spinta indiretta ricevuta dall’ufficializzazione dell’inchiesta FBI sulle mail di Hillary Clinton, gli istituti di sondaggi continuano a premiare l’ex first lady nei confronti del tycoon newyorkese.

Grande eco ha ricevuto l’ultima rilevazione condotta da ABC News/Washington Post sul piano nazionale, che vede Trump avanti alla Clinton. Tuttavia, l’istituto – seppure molto affidabile – uno dei pochi (insieme a IBD/TIPP) a premiare in maniera consistente la risalita del miliardario repubblicano, anche se la tendenza di fondo registrata da buona parte dei sondaggi nazionali è quella di una riduzione media del gap di almeno 2-3 punti rispetto alla settimana precedente. In sostanza, il vantaggio della Clinton potrebbe ancora bastare.

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Sondaggi USA: Trump recupera

Tuttavia un leggero smottamento verso destra c’è. Ed emerge soprattutto nell’analisi degli swing states, ovvero gli Stati più in bilico che saranno decisivi per la scelta del prossimo inquilino della Casa Bianca. E le variazioni maggiori sorridono tutte a Trump.

Il tycoon si “riprende” l’Arizona e sembra ormai ipotecare definitivamente un Missouri già parecchio instradato verso una conferma dei repubblicani. Inoltre, Trump prova a mettere la freccia anche in Nevada ed Ohio, lo swing state per eccellenza.

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A dirlo è soprattutto la rilevazione della CNN, che vede Trump avanti di ben 6 punti in Nevada. In Ohio invece, seppur in assenza di rilevazioni condotte da istituti garanzia di notevole affidabilità, il trend dell’ultima settimana sembra ridurre le chances della Clinton. Un dato simbolico molto importante, visto che dal 1960 il vincitore dell’Ohio coincide con il nuovo Presidente.

Inoltre, sembra assottigliarsi il vantaggio della Clinton anche in Colorado, con Trump che sembra aver ridotto il gap intorno ai 2-3 punti. L’unica parziale soddisfazione per la Clinton potrebbe essere aver rimesso in discussione il secondo distretto del Maine – unico Stato, insieme al Nebraska, ad assegnare Grandi Elettori anche sul piano distrettuale – a lungo considerato appannaggio di Trump.

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Nonostante ciò, la mappa elettorale continua a premiare l’ex first lady. Nonostante tutto, il “muro blu” sembra ancora reggere, con la Clinton accreditata di 263 Grandi Elettori – tra safe states e tendenzialmente dem – 9 in meno della scorsa settimana ma appena 7 in meno della maggioranza assoluta richiesta per vincere le elezioni.

Trump guadagna 10 Grandi Elettori e sale a quota 191. Tuttavia, il vantaggio consistente della Clinton non permetterà al tycoon alcun errore nell’area “grigia”: perdere anche uno solo tra Nevada, Colorado, Ohio, Iowa, North Carolina e Florida potrebbe voler dire salutare definitivamente la speranza di diventare il successore di Barack Obama alla Casa Bianca.

(immagine elaborata grazie a 270towin)

 

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L'autore: Emanuele Vena

Lucano, classe ’84, laureato in Relazioni Internazionali presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna e specializzato in Politica Internazionale e Diplomazia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Padova. Appassionato di storia, politica e giornalismo, trascorre il tempo libero percuotendo amabilmente la sua batteria. Collabora con il Termometro Politico dal 2013. Durante il 2015 è stato anche redattore di politica estera presso IBTimes Italia. Su Twitter è @EmanueleVena
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