Terremoto, Radio Maria choc: “è un castigo divino”
Il terremoto che il 30 ottobre ha colpito e devastato ancora una volta l’Italia centrale è “un castigo divino”. La dichiarazione choc arriva direttamente da Radio Maria a poche ore di distanza dal sisma che alle 7.41 di domenica ha colpito Umbria e Marche provocando danni ingenti ai territori e migliaia di sfollati (nessuna vittima). La voce dello speaker della radio diretta da Don Livio Fanzaga è di un “conduttore esterno” alla redazione e se l’Espresso e il Giornale attribuiscono l’affermazione proprio al direttore della testata, Radio Maria smentisce e prende le distanze dalla tesi piuttosto ardita: “La redazione di Radio Maria smentisce categoricamente che P.Livio Fanzaga abbia pronunciato le parole attribuitegli – è la smentita ufficiale –. Fra l’altro, il 30 ottobre P.Livio non aveva alcuna diretta su Radio Maria. Le espressioni riportate sono di un conduttore esterno, fatte a titolo personale, che non rispecchiano assolutamente il pensiero di Radio Maria al riguardo”.
Radio Maria, il terremoto come “castigo divino”
Durante le trasmissioni di domenica sera, lo speaker che non è ancora stato identificato prendeva così la parola a Radio Maria: “Dal punto di vista teologico questi disastri sono una conseguenza del peccato originale, sono il castigo del peccato originale, anche se la parola non piace ma è un termine biblico. Naturalmente bisogna intendere bene cosa si intende per ‘castigo’ (…). Arrivo al dunque. Queste offese che si recano alla dignità della famiglia, del matrimonio ma anche a quella dell’unione sessuale. Chiamiamolo castigo divino”. La frase potrebbe portare ad un’interpretazione secondo cui “il castigo divino” sia strettamente legato all’approvazione della legge sulle unioni civili ma lo speaker non ne parla esplicitamente rimanendo sul generico.
Non sarebbe comunque la prima volta che Radio Maria prende una posizione netta contro il disegno di legge Cirinnà approvato definitivamente nel maggio scorso. A febbraio Don Fanzaga aveva attaccato pesantemente la prima firmataria della legge sulle unioni civili: “Questa qui, Monica Cirinnà, mi sembra un po’ la donna dell’Apocalisse, la Babilonia, che adesso brinda prosecco, alla vittoria. Signora, arriverà anche il funerale, stia tranquilla”. E in una successiva intervista all’Huffington Post non aveva fatto alcun passo indietro invocando il “giudizio del Creatore”.