Virginia Raggi blinda Raffaele Marra, Grillo chiama i consiglieri
Dopo la “congiura dei frigoriferi” non sembra ancora esserci pace per Virginia Raggi, questa volta però il problema ha nome e cognome, Raffaele Marra. Ma chi è Raffaele Marra? E’ l’uomo che, come riporta l’Espresso, negli uffici del Comune tutti definiscono senza alcuna ironia “il vero sindaco di Roma”. Il braccio destro di Virginia Raggi e capo delle risorse umane in Campidoglio, secondo l’inchiesta dell’Espresso avrebbe sottoscritto contratti milionari a favore di Fabrizio Amore, un imprenditore oggi indagato in una delle inchieste su Mafia Capitale. I contratti risalgono al periodo della giunta di Gianni Alemanno, quando Marra era fedelissimo del sindaco e capo del dipartimento delle Politiche abitative.
Virginia Raggi blinda Raffaele Marra, Grillo chiama i consiglieri
Il caso Marra potrebbe far saltare i già traballanti equilibri interni del M5S. A manifestare insofferenza verso la figura di Marra sarebbero stati i fedelissimi di Roberta Lombardi, un gruppo di 6-7 consiglieri, con a capo Marcello De Vito e Paolo Ferrara, presidente dell’Aula e capogruppo. Sulla questione è intervenuto lo stesso Beppe Grillo, che nei giorni scorsi ha telefonato ai consiglieri pentastellati per avere un quadro più chiaro della situazione a Roma. L’argomento della telefonata sarebbe stato la rotazione dei dirigenti ed in particolare il ruolo di Marra, il padre del movimento avrebbe chiesto ai consiglieri capitolini un’opinione su Marra e se ritenessero opportuna o meno la ricollocazione del dirigente. Le telefonate sono state confermate dalle dichiarazioni del consigliere Angelo Diario: “Se mi ha chiamato Beppe Grillo per avere il mio parere su Marra? Sì. E’ stata una telefonata molto breve, ieri pomeriggio, mi ha chiesto soprattutto cosa ne pensassi e gli ho dato un parere positivo. Ho dato un feedback positivo per le esperienze che ho avuto con lui. Sicuramente ha sentito anche altri consiglieri ma non so chi e non so quanti”.
Un tentativo di ricompattare il M5s, che però molto probabilmente si risolverà con un nulla di fatto. Virginia Raggi non sembra disposta a rinunciare al suo braccio destro per accontentare una parte del movimento romano. A meno che non sia proprio il leader a imporre un suo passo indietro, ma ciò significherebbe una sorta di ‘commissariamento’ del sindaco, un’ingerenza del movimento nazionale nell’operato della giunta. Nelle prossime ore ci sarà la riunione decisiva per sbloccare la rotazione dei dirigenti, attesa per il 31 ottobre scorso. Secondo le prime stime, l’80% degli interessati ha chiesto di rimanere al proprio posto, mentre dovranno essere ricollocati i dirigenti che da tre anni occupano la stessa posizione.