“Terremoto alla Leopolda”. E’ bufera sulla vignetta di Vauro

La vignetta di Vauro sul terremoto in Umbria e Marche

A una settimana dal terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche, una nuova vignetta scatena le polemiche nel mondo della politica e non solo. Stavolta l’autore è Vauro Senesi che, nel giorno dell’apertura della settima Leopolda, pubblica sul proprio profilo twitter un’illustrazione satirica dal titolo: “Firenze – al via la Leopolda”. Sotto, il protagonista della vignetta esorta, guardando il cielo, a mandare a Firenze “una sola scossetta, piccola piccola” perché “hai fatto trenta, fai trentuno”. Il riferimento è al terremoto che domenica alle ore 7.41 ha colpito i territori di Umbria e Marche con epicentro tra Preci e Perugia. La vignetta satirica ha scatenato l’ira di molti utenti sui social network, facebook e twitter, sui quali Vauro ha una pagina ufficiale. Si va dal “cattivo gusto” all’accusa di “fare sciacallaggio sul terremoto” fino alle offese dirette – anche molto pesanti – nei confronti del vignettista del Fatto Quotidiano.

Terremoto, le reazioni della politica alla vignetta

Ma l’illustrazione non ha lasciato indifferente neppure il mondo della politica. Nella serata di ieri Matteo Richetti ha aperto la settima edizione della Leopolda renziana replicando al vignettista: “un saluto affettuoso a Vauro, perché noi a differenza di altri non mancheremo mai di rispetto a nessuno”. “Ci vuole rispetto, non per noi – ha concluso il deputato del Pd – ma per chi sotto il terremoto ha perso dei cari e degli amici”. Ma Richetti non è il solo nel Pd a dedicare in giornata un commento alla vignetta di Vauro. Anna Ascani su twitter parla ironicamente di “livelli altissimi” sperando che il disegnatore non “senta mai un terremoto”. Molto più drastico, invece, il cinguettìo del deputato ex Sel e oggi Pd, Sergio Boccadutri, che scrive: “ciao Vauro, te lo dico col cuore: vaffanculo”.

Il precedente di Charlie Hebdo

Quella di Vauro di ieri non è la prima vignetta satirica fatta nelle scorse settimane sul terremoto. Altre – e più violente – polemiche si erano scatenate con la pubblicazione della vignetta di Charlie Hebdo dopo il sisma che il 24 agosto ha colpito Amatrice, Accumoli e Arquata del Tronto. Il settimanale francese che nel gennaio 2015 è stato decimato da un attentato di matrice islamista aveva accusato la “mafia” di costruire le case italiane con l’effetto di far crollare tutto alla prima scossa. Anche in quel caso la politica era intervenuta molto duramente contro Charlie Hebdo – il Presidente del Senato Grasso aveva definito la vignetta “uno schifo” – e il Sindaco di Amatrice aveva deciso di querelare il settimanale francese.

@salvini_giacomo