Movimento 5 Stelle primo partito italiano e schiacciasassi ad un ipotetico ballottaggio. Arrivano buone notizie per i grillini dal nuovo sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera che, rispetto ad un mese fa, conferma il distacco tra i pentastellati e il Partito Democratico intorno al punto percentuale. Al secondo turno, il Movimento di Beppe Grillo riuscirebbe a surclassare sia i dem (57,3-42,7%) sia il centrodestra unito (62,5-37,5%). Allo stesso tempo, tra gli elettori cresce il gradimento nei confronti del governo (+3% rispetto ad un mese fa) e nello stesso Renzi (+4%).
Sondaggio Ipsos, la crisi del centrodestra
Rispetto all’ultima rilevazione dell’8 ottobre scorso, il distacco tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico è rimasto invariato (circa 1%) nonostante la crescita di entrambe le forze politiche (+0,5%). Tutto da scoprire, invece, nel mondo variegato del centrodestra: se le singole liste non superano il 12%, un polo di centrodestra unito potrebbe insidiare sia i dem che i pentastellati per accedere al ballottaggio previsto dall’Italicum. Forza Italia, nonostante le recenti disavventure di Silvio Berlusconi, rimane ancora il primo partito tra i moderati con il 12,1% (più o meno stabile rispetto ad un mese fa). Poi la Lega Nord che scende di quasi un punto rispetto a ottobre (11,3%) e Fratelli d’Italia al 5,2%. Unendo le diverse liste del centrodestra – compreso il partitino di Alfano dato al 4% – la soglia del 30% potrebbe essere raggiunta senza troppe difficoltà. Ma, si sa, in politica due più due non sempre fa quattro e, soprattutto, ad oggi un listone unico che va da Alfano a Salvini passando per Lupi e Meloni sembra alquanto improbabile.
Sondaggio Ipsos, Movimento 5 Stelle macchina da ballottaggio
Al ballottaggio, invece, il Movimento 5 Stelle si confermerebbe vittorioso sia contro il centrosinistra che contro il centrodestra. Al contrario, in caso di sfida a due tra il Pd e il polo “moderato” a prevalere sarebbe il partito guidato da Matteo Renzi (+11%). E’ in questa ottica che si stanno muovendo i primi passi in vista di una modifica della legge elettorale Italicum, approvata ma mai sperimentata. Il ballottaggio, infatti, probabilmente sarà eliminato per non trasformare una minoranza in maggioranza (teoricamente un partito che al primo turno ottiene il 20% dei voti, al secondo potrebbe avere il 55% dei seggi in Parlamento). Questa mossa, però, rischia di essere letta in chiave “anti-5 stelle” e come un sintomo di debolezza per un governo che sull’Italicum ha messo la fiducia in Parlamento. Adesso, comunque, è tutto rimandato a dopo il referendum. In caso di vittoria del “Sì” le elezioni saranno sempre più vicine.