Brexit: partito laburista pretende di rimanere in mercato comune
Dopo il pronunciamento dell’Alta Corte sul processo di uscita dall’Unione Europea, si passa alla fase delle negoziazioni parlamentari. Corbyn, leader del Labour Party, si oppone a una “hard Brexit”, ma non al procedimento in sè. Rassicura la cittadinanza affermando che il partito laburista “rispetta la decisione presa dal popolo”. La ricetta di Corbyn, quindi, è l’uscita “soft”, che prevede la permanenza nel mercato comune europeo. Ciò implicherebbe il Regno Unito a non intaccare l’attuale legislazione sulla libertà di circolazione e immigrazione. Insomma, uno degli obiettivi fondamentali di Farage potrebbe venire meno. Theresa May avverte l’opposizione che va rispettato il voto popolare. Si vocifera di elezioni anticipate, ma sia Corbyn che May sanno che tornare alle urne è l’ultima delle possibilità. Per ora, si cerca di negoziare.
Brexit: i pilastri di Corbyn per dire ‘Si’ a Theresa May
Jeremy Corbin si ritiene preoccupato per le imprese e i lavoratori britannici. Il pomo della discordia con la May si cela, quindi, dietro l’aspetto più economico e commerciale delle relazioni con l’UE. Il distacco politico dall’Unione non sembra essere un problema per Corbyn. Pertanto, il perno per poter dire ‘Si’ è rimanere nel mercato comune. Tuttavia, le richieste di Corbyn non si esauriscono qui. Il leader laburista chiede che le garanzie comunitarie a tutela del consumatore siano rispettate. Anche il tema ambientale è rilevante (in un periodo in cui la politica di governance globale è tornata al centro del dibattito). Infine, il “pedaggio” che vorrebbe far pagare Corbyn alla May è la reinserzione del capitale estero perso per via della Brexit.
Richieste di Corbyn sono il punto di partenza
Le richieste avanzate da Jeremy Corbyn sono sicuramente il punto di partenza, non di arrivo. La May e i conservatori minacciano le opposizioni ma sembra che ci sia la disponibilità per trattare e negoziare. L’ Europa e il mondo attendono l’esito delle negoziazioni. Inoltre, l’Alta Corte dovrà tornare ad esprimersi (nel mese di dicembre) sul procedimento di uscita. May spera in un rovesciamento della sentenza e nella possibilità di portare avanti un “hard Brexit”. In ogni caso, sembra che la linea rossa per attivare l’art.50 sia il mese di marzo. A piccoli passi, in sordina, l’UK continua a camminare verso l’uscita.