Sondaggi USA 2016: la situazione all’8 novembre
A poche ore dal voto, Hillary Clinton resta ancora la favorita per la corsa alla presidenza degli Stati Uniti. Questo è quanto emerge dall’analisi del trend dei sondaggi USA svolti negli ultimi giorni.
Le ultime rilevazioni non stravolgono l’andamento delle ultime settimane, che hanno evidenziato un recupero del candidato repubblicano Donald Trump, insufficiente però per mettere in discussione il vantaggio accumulato dall’ex first lady.
Sul piano nazionale, la Clinton mantiene un vantaggio medio di 3 punti. A sorridere all’ex first lady sono un po’ tutti i maggiori istituti, comprese le ultime rilevazioni condotte da ABC News/Washington Post, che dopo aver agitato i dem nelle scorse settimane ora certificano un nuovo discreto vantaggio (+4%) da parte della Clinton.
Il distacco è sostanzialmente confermato da altri istituti notoriamente affidabili quali IPSOS, Fox News, Selzer & Company, NBC, CBS e Monmouth. È così a Trump tocca sperare in voci fuori dal coro come IBD/TIPP, che continua a vedere il tycoon in vantaggio di una manciata di punti.
Sondaggi USA 2016: Clinton avanti
Per quanto riguarda gli swing States – cioè gli Stati più in bilico che potrebbero rivelarsi decisivi per la vittoria finale – Trump sembra in grado di mantenere i vari stati tendenzialmente GOP ma rimessi in discussione nelle ultime settimane/mesi di campagna elettorale. Il miliardario newyorkese resta dunque il favorito sia in Missouri che in Georgia e soprattutto Arizona, che rappresentava il vero incubo delle ultime settimane per il GOP.
Di riflesso, la Clinton dovrebbe farcela a conquistare Wisconsin, Colorado, Virginia e New Hampshire. Dem che restano avanti anche in Pennsylvania, Stato ormai cruciale quanto swing States per eccellenza come Ohio, Iowa e Florida. Riguardo a questi ultimi tre – oltre alla North Carolina e Nevada – la situazione resterà in bilico sino all’ultimo.
Le ultime rilevazioni vedono Trump avanti in Iowa ed Ohio, mentre in Florida, Nevada e North Carolina la situazione sembra all’ultimo voto, con un leggerissimo vantaggio della Clinton, stando alle ultime rilevazioni dell’affidabile Quinnipiac. A dipanare i dubbi non sembra contribuire l’early voting, cioè la possibilità di voto anticipato prevista in alcuni stati. La quale vede un calo di afroamericani in North Carolina ed un aumento di ispanici in Florida, due classi sociali tendenzialmente favorevoli ai dem.
Dando un ultimo sguardo alla mappa elettorale, possiamo dunque notare come la Clinton sembra resistere in testa, con un numero di grandi elettori – tra safe States e tendenzialmente dem – sufficiente a raggiungere quota 270.
In particolar modo sembra essere la Pennsylvania la spada di Damocle per Trump: senza di essa, potrebbe essere vano qualsiasi sforzo di conquistare il blocco di swing States formato da Florida, Ohio, Iowa e North Carolina. Hillary Clinton lo sa bene, ed è per questo che ha scelto Philadelphia come sede della convention dem e come luogo di chiusura della propria campagna elettorale. Per blindare il proprio vantaggio e coronare il sogno di diventare il primo presidente donna della storia degli Stati Uniti d’America.