Election day: Clinton vince 57 a 2 su Trump per endorsement giornali
Elezioni USA, election day: Clinton vince 57 a 2 su Trump per endorsement
Ci siamo. Martedì 8 novembre, una data cerchiata in rosso sui calendari. Si sfidano due dei candidati meno amati della storia. Su qualcosa, però, Clinton ha già vinto. Anzi, stravinto. Si tratta degli endorsement dei mezzi di comunicazione. Dei 100 giornali più importanti del Paese, 57 si sono schierati apertamente a favore di Hillary Clinton. Trump ottiene il minor numero di endorsement della storia (per quanto riguarda democratici e repubblicani). Solo due giornali si sono schierati a favore del tycoon. Addirittura Gary Johnson, candidato del partito libertario, ha ottenuto più appoggi (quattro) del magnate newyorkino. Due giorni fa, Trump contava con l’appoggio di un solo giornale.
Elezioni USA, election day: linciaggio mediatico contro Trump avallato dai numeri
Ciò di cui parlavamo poche settimane fa, sembra trovare conferma nell’inusuale differenza di appoggio tra democratici e repubblicani. Anche Julian Assange si è espresso pochi giorni fa sulla questione. Il fondatore di Wikileaks affermò che “Clinton è la donna dell’establishment. Tutti i poteri forti dell’economia e della finanza sono con lei. Trump non può farcela.” È pur vero che il temperamento del candidato repubblicano non sia dei più desiderabili, per uno degli incarichi più delicati del mondo.
Lo stesso progetto ultra-isolazionista presenta tratti xenofibi e razzisti. La Clinton ha esperienza pluridecennale, prima come senatrice e poi come segretaria di Stato. Ma la disparità di trattamento tra i due è sembrata eccessiva, specialmente se si considera l’estrema aggressività in politica estera. Se dovesse vincere la Clinton, si pronostica un ulteriore incremento delle tensioni con la Russia di Putin. Il campo di scontro rimane il Medio-Oriente. Il ritorno a una geopolitica da guerra fredda non sembrerebbe essere così lontano, con la vittoria dell’ex-first lady.
Elezioni USA: l’election day più atteso
I candidati hanno sparato le ultime cartucce e sono pronti, finalmente, al verdetto delle urne. I primi risultati cominceranno ad arrivare a mezzanotte (ora italiana). Decisivi gli swing states. Negli ultimissimi giorni, Clinton ha fermato l’emorragia di consenso e sembra ben incamminata verso la vittoria finale. Ma il condizionale è d’obbligo, nelle elezioni presidenziali più controverse del XXI secolo.