Un inquilino decisamente diverso dal precedente sta per insediarsi alla Casa Bianca: si chiama Donald Trump e, nonostante le modeste aspettative di vittoria, sarà il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America.
Il lungo scrutinio ha visto uno Stato dopo l’altro tingersi di rosso, il colore che identifica il candidato repubblicano, fino all’annuncio della sua vittoria decisiva. La sua avversaria, la democratica Hillary Clinton, che ha comunque vinto in diversi Stati – Vermont, Delaware, Illinois, Maryland, Massachusetts, New Jersey, Rhode Island, District of Columbia, New Mexico, Virginia, California, Oregon, Hawaii e Colorado – non è riuscita a fermare l’ondata di voti per Trump, giunta anche da Stati tradizionalmente democratici come quelli del Midwest.
Con un risultato finale di 290 Stati per Trump a 218 per la Clinton, il tycoon ha sbalordito davvero tutti, forse anche se stesso. E dopo una campagna elettorale avvelenata, litigiosa e piena di parole troppo aggressive soprattutto da parte di Trump che – sembrava – gli stessero facendo perdere voto dopo voto tutti quei democratici delusi pronti a rivolgere lo sguardo altrove, il neoeletto presidente si è subit o sbrigato a dare una nuova immagine di sé e a far dimenticare tutti quegli “angry speeches”: “Sarò il presidente di tutti gli americani”, ha dichiarato Donald Trump dopo la vittoria nel suo primo discorso di ringraziamento. “Dobbiamo curare le ferite dell’America ora, dobbiamo riunirci in un popolo solo – ha aggiunto per poi rivolgersi a chi non lo ha votato: “Per quelli che hanno scelto di non appoggiarmi, mi rivolgo a voi per ricevere indicazioni e unirci come un grande paese. La nostra non è stata una campagna ma un movimento grande, costituito da milioni di uomini e donne che vogliono un grande futuro. È un movimento che coinvolge americani di tutte le razze e religioni. Lavorare insieme ci riporterà alla ricostruzione del sogno americano”.
Hillary tace, gioiscono Putin, Le Pen e Farage
Donald Trump ha inoltre annunciato di aver ricevuto una telefonata da Hillary Clinton, la quale si è congratulata con l’avversario e ha scelto per il momento di tacere in merito alla sua sconfitta. Mentre i suoi sostenitori attendono le sue parole, il mondo commenta la vittoria del candidato repubblicano: le prime parole di soddisfazione sono arrivate dal presidente russo Vladimir Putin, il quale ritiene che ora la crisi “si supererà”. Felici anche esponenti di estrema destra inglesi e francesi come Nigel Farage, leader dello Ukip e la donna del Front National, Marine Le Pen. Dal Parlamento europeo invece arrivano parole di preoccupazione: “Con Trump presidente degli Stati Uniti sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile”, ha detto il presidente Martin Schulz.