Trump presidente, il commento dei giornali italiani
Trump presidente, il commento dei giornali italiani
Tutto il mondo ha commentato la vittoria di Donald Trump alle presidenziali Usa 2016 con un misto di stupore e timore. Il voto è stato analizzato anche dalla stampa italiana. Vediamo come.
Secondo il direttore di Repubblica, Mario Calabresi, Donald Trump “forse sarà meno eversivo di come è apparso in campagna elettorale. Mi chiedo però che impatto possa avere la sua elezione nel resto del mondo. Se il presidente ungherese Orbán si sentiva già autorizzato a voltare le spalle all’Europa, ora è completamente sdoganato dal presidente Usa”.
Maurizio Molinari su La Stampa ragiona sui motivi che hanno portato all’elezione del magnate americano. “Si tratta di un uragano di scontento che viene dalla pancia della nazione-continente ed ha le sue roccaforti negli Stati del MidWest che Barack Obama aveva conquistato ma ora cambiano colore. Perché milioni di famiglie impoverite, senza speranza di prosperità e felicità, hanno deciso di espellere da Washington le dinastie che l’hanno governata negli ultimi 30 anni: i Bush e i Clinton”.
Trump presidente, Corriere: “Risultato pro Trump come Brexit”
Per il direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, “la dinamica del risultato pro Trump è come quella che ha portato alla Brexit”.
Tesi condivisa da Il Giornale che paragona la vittoria del tycoon a quella di Silvio Berlusconi nel ’94.
Per Il Manifesto “le elezioni Usa del 2016 sono le ultime nell’ordine ad aver comprovato la crisi fisiologica delle democrazie sotto il peso del liberismo transnazionale che ha sconquassato le classi medie e lavoratrici ed esautorato gli elettori. L’ascesa «distopica» e post-politica di Trump ha incarnato la reazione viscerale a un alienante ordine globale. Proprio per questo è un errore leggerla come idiosincrasia americana. Soprattutto nel continente che nell’arco di pochi mesi ha visto barricate contro donne e bambini rifugiati, il trionfo isolazionista della Brexit, vagoni piombati in Ungheria, le ascese di Viktor Orbán, Marine Le Pen, Nigel Farage e Matteo Salvini e nelle frontiere sigillate a Ventimiglia la pietra tombale di Schengen e del progetto comunitario”.
Trump presidente, Feltri: “In Italia non può succedere”
Ma un fenomeno Trump è replicabile anche in Italia. Secondo Vittorio Feltri, direttore di Libero, no. “Lo stesso fenomeno registrato negli Stati Uniti si registrerà anche in Europa. In Austria, in Ungheria, in Polonia, in Olanda, in Francia con Marine Le Pen. E in Inghilterra è già accaduto. In Italia non so, siamo volubili. In Italia non c’è nessuno in grado di fare quello che ha fatto Trump. Anche se è vero che fino a poco tempo fa non sapevo che esistesse nemmeno Renzi. Nel bene o nel male, si è imposto. Un personaggio nuovo può sempre arrivare”.
Per L’Unità “otto anni fa il sentimento-simbolo che coinvolse tutto il mondo era quello della speranza, oggi è quello dell’inquietudine. Solo il futuro ci dirà come andrà a finire”.
Infine, secondo Il Fatto Quotidiano, si apre ora “una fase di profonda instabilità. Trump ha suscitato durante queste elezioni un’animosità mai sperimentata ed è possibile che ampie fette di elettorato democratico – ma anche afro-americani, musulmani, ispanici – non si sentano rappresentati da questo presidente”.