Credito bancario, italiani più ottimisti, banche più pessimiste sui prestiti
Il mese di Ottobre ha messo a confronto due parti di un’Italia che sembra muoversi in direzioni ancora differenti. Il campo in cui la domanda e ‘offerta sono state confrontate, tramite due rapporti ufficiali, è quello dei prestiti. Secondo il Barometro Crif gli italiani sono un po’ più fiduciosi verso il futuro, conclusione alla quale i suoi analisti sono giunti osservando un aumento delle richieste dei prestiti personali, a detrimento di quelli finalizzati che comunque rimangono positivi, e per la crescita degli importi domandati.
Dall’altra parte troviamo invece il rapporto periodico dell’Abi, che mette a nudo un leggero miglioramento delle erogazioni dei finanziamenti per i privati, mentre per le aziende la situazione continua a non essere tra le più rosee, rimanendo comunque in campo negativo, con una media di un -0,1% circa. Quindi nonostante i tassi particolarmente vantaggiosi, il lato della domanda e quello dell’offerta continuano a non incontrarsi completamente, perché domandare non implica necessariamente “ottenere”.
Credito bancario, comunque positivo l’aumento di domanda di prestiti
Secondo gli esperti di Crif comunque il dato va letto in chiave positiva, poiché il fatto che si sia più disposti ad indebitarsi per esigenze di tipo strettamente personale, e per importi leggermente più alti rispetto al passato, è una prova di un sentiment che guarda al futuro senza temere un peggioramento. Nel dettaglio il rapporto mette in evidenza che la cifra media richiesta è stata per i primi 9 mesi dell’anno di circa 8336 euro, il che su base annua porta a un aumento di 5,6%. Quindi ancora lontano, ma non troppo, dai livelli ante crisi, quando nel 2008 era pari a 9500 euro. Secondo alcune associazioni dei consumatori ciò però sarebbe legato più alla necessità di far fronte agli esborsi dettati dall’inadeguatezza dei guadagni.
I prestiti finalizzati hanno perso slancio, con un importo intorno ai 5500 euro, ma con una crescita comunque in positivo di circa 8,8% sempre su base annua. Chi richiede maggiormente i finanziamenti? le fasce di età che insieme superano il 50% del totale sono la fascia di età compresa tra i 45 e i 54 anni, seguita a brevissima distanza da quella dei 35 ai 44 anni.
Prendendo invece il rapporto dell’Abi emerge ancora un sistema bancario in affanno, che cerca di far quadrare i bilanci sacrificando un comparto che è considerato eccessivamente a rischio. Il dato più preoccupante rimane quello delle sofferenze bancarie, che continuano ad aumentare: ad Agosto rispetto a Luglio le sofferenza sono aumentate di oltre 200 milioni di euro, una crescita che da inizio anno (esclusi i primi tre mesi) viene registrata in modo quasi costante, con una percentuale, rispetto alle riserve che rimane comunque al di sopra del 19%.