Manovra Finanziaria, Renzi e Juncker hanno fatto pace: che cosa cambia
Manovra Finanziaria, Renzi e Juncker hanno fatto pace
Matteo Renzi e Jean-Claude Juncker hanno fatto pace. Lo hanno confermato numerosi giornali stamattina. Tra il premier italiano e il presidente della Commissione europea c’è stata una telefonata nella quale Juncker ha rassicurato il premier sul “pieno supporto” di Bruxelles al governo italiano in vista del referendum del 4 dicembre. Altre rassicurazioni sarebbero arrivate sulla manovra.
Manovra finanziaria, la lite precedente
Eppure tre giorni fa tra i due c’era stato un violento botta e risposta proprio sullo sforamento dei conti italiani. “L’Italia non smette di attaccare la Commissione a torto” aveva detto Juncker davanti alla confederazione dei sindacati europei. Il presidente della Commissione Ue non aveva mandato giù l’annuncio italiano che prevede un margine aggiuntivo di appena lo 0,1% di Pil per migranti e terremoto.
Alle critiche mossegli da Juncker, Renzi aveva risposto altrettanto duramente. “Juncker dice che faccio polemica, ma non è polemica, perché non guardiamo in faccia nessuno. Una cosa è il rispetto delle regole, altro è che queste regole possano andare contro la stabilità e la sicurezza delle scuole dei nostri figli. Noi quei soldi li mettiamo fuori dal patto di stabilità vogliano o meno i funzionari di Bruxelles”.
A distanza di tre giorni è tornato il sereno con Juncker pronto a sostenere l’Italia sulle spese per migranti e terremoti. Secondo quanto riporta La Stampa, “i rischi di una bocciatura della manovra si riducono di giorno in giorno. Certo, magari il ritrovato appoggio di Juncker potrebbe togliere al premier qualche argomento elettorale, visto che nella sua narrazione «i burocrati di Bruxelles» sono i cattivi che impediscono di rimettere in sicurezza le scuole. Ma per Padoan è senza dubbio un sospiro di sollievo”.