“Napalm su Salvini”: la frase choc del prete di Libera
Salvini «infame». «Napalm su Salvini». Sono questi gli epiteti utilizzati da Don Andrea Bigalli, sacerdote a Sant’Andrea a Percussina (FI) e referente in Toscana dell’associazione Libera di Don Luigi Ciotti, nei confronti del leader della Lega Nord Matteo Salvini. A creare più di un grattacapo al sacerdote è il fatto di aver postato il suo pensiero su facebook, per poi cancellarlo quando ormai era troppo tardi.
A rendere nota la vicenda è stato il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro “La Verità”. Don Bigalli ha tentato inutilmente di raddrizzare il tiro: «Al signor Salvini non torcerei neppure un capello anche non sono d’accordo con le sue idee», per poi spiegare che si trattava di «una chat con molti commenti scherzosi. Se poi Salvini vuole incontrarmi in un luogo privato sono disposto a spiegargli perché non sono d’accordo con lui. In pubblico non avrei mai utilizzato quelle parole» aggiunge Don Bigalli dimenticando incautamente che i social network sono diventati la piazza pubblica per eccellenza.
Salvini replica: “voglio le scuse della Curia”
Il segretario del Carroccio, che il prossimo 12 novembre sarà proprio in terra toscana, a Firenze, per una manifestazione nazionale per il “no” al referendum, ha commentato così le parole del parroco: «In un momento già delicato dove non mancano teste calde e delinquenti a piede libero è una follia che un cosiddetto “uomo di chiesa” si rivolga a un’altra persona insultandola e minacciandola. Attendo pubbliche scuse e la posizione ufficiale della Diocesi e Curia su quest’ennesimo atto di intolleranza».
Intanto l’intera Lega per voce del capogruppo alla Camera, Massimiliano Fedriga, invoca una presa di posizione ufficiale della Curia. Sempre su facebook tenta di gettare acqua sul fuoco Don Bigalli annunciando una sorta di autocensura: «Poiché qui il clima si è arroventato ed è difficile anche fare battute senza polemiche vi dico che per un po’ non posterò più niente. Adoperate facebook solo per comunicare con me tramite messaggi».
Andrea Ficchi