La campagna referendaria a colpi di gaffe. L’ultima vede protagonista uno degli esponenti più in vista del fronte del “No”, ovvero il deputato e membro del direttorio grillino Alessandro Di Battista. Giovedì sera la trasmissione di Corrado Formigli Piazza Pulita si è collegata con il deputato romano in tour ad Aosta per spiegare le ragioni del “No” al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre. Durante l’intervista, ad un certo punto Di Battista risponde alla domanda di Formigli sul variegato fronte del “No”: “mi state dicendo che mi dovrei vergognare di difendere la Costituzione del boom economico o la Costituzione approvata a suffragio universale nel ’48 perché qualcun altro vuole votare No? Non mi interessa, io e il Movimento portiamo avanti le nostre idee salvaguardando la democrazia”. L’errore di Di Battista è piuttosto evidente: la Costituzione repubblicana non fu “approvata a suffragio universale” e tantomeno nel 1948. A suffragio universale, semmai, gli italiani votarono la Costituente il 2 giugno del 1946 e dopo un anno e mezzo, 22 dicembre 1947, il Parlamento approvò la nuova Costituzione che entrò in vigore dal 1° gennaio del 1948.
Referendum, la replica del Pd a Di Battista
Alla gaffe di Di Battista replicano tutti esponenti del Partito Democratico per il “Sì” al referendum del 4 dicembre. Il responsabile comunicazione del Pd, Francesco Nicodemo scrive su twitter: “DiBattista&Co sono ignoranti e approssimativi. Ma non li batteremo deridendoli. Abbiamo le ragioni de Sì con noi, usiamo quelle #iovotosi”. Seguono a ruota, Stefano Esposito (“A Dibba, manco le basi. Tragicomico. #asinia5stelle”), Alessandra Moretti (“#DiBattista parla di Costituzione approvata a suffragio universale nel 1948. Ma di quale Costituzionale sta parlando?”) e David Ermini (“l’esame di terza media lo avrà fatto?”).
Tutte le gaffe della campagna referendaria
In realtà quella di Alessandro Di Battista non è la prima gaffe di questa campagna referendaria sulla Costituzione. Da una parte e dall’altra. Durante “Italia 5 Stelle” a Palermo, il fondatore del Movimento Beppe Grillo aveva detto che la Costituzione fu scritta “negli anni 50”. Inoltre Matteo Renzi spesso ripete che gli italiani aspettano questa riforma “da 70 anni” ma la Costituzione è entrata in vigore nel 1948, ovvero 68 anni fa. Insomma, gli italiani volevano una riforma della Carta ancor prima che questa venisse approvata. E’ la rottamazione, bellezza. A priori.