Sistemi di governi, come sono cambiati dal 1816 a oggi nel mondo, la mappa
Sistemi di governi, come sono cambiati dal 1816 a oggi nel mondo, la mappa
La storia non procede in modo lineare, ma va a scatti, come ha detto anche il presidente Obama dopo la vittoria di Trump, ci sono stati momenti in cui alcuni hanno visto un’accelerazione del progresso, ed altri in cui si è temuto il peggio, un ritorno indietro.
E’ quanto si può verificare osservando le mappe che descrivono il cambio di tipo di regime politico nel mondo realizzate e pubblicate da Ourworldindata.
Sistemi di governo, dalle autocrazie alle democrazie, con delle marce indietro
All’inizio prevalgono le colonie, soprattutto in Africa, ma in principio anche in Sudamerica, e addirittura in Europa, se si considerano i domini austriaci in Italia e nei Balcani e quelli russi.
Poi si passò pian piano a quelle chiamate “anocrazie”, ovvero regimi non democratici, ma non definibili neanche dittature, con una libertà limitata, e pochi partiti con reali possibilità di governo, una stampa con molti bavagli.
Così viene definita l’Italia post-unitaria, quando il suffragio era limitato a un’elite liberale, così del resto era il resto d’Europa che non cadeva sotto la definizione di dittatura.
Solo gli Stati Uniti sono definiti come democrazia dall’inizio. Inghilterra e Francia lo divengono dopo il 1880 circa, così i dominion di Canada e Australia.
Dopo la prima guerra mondiale però l’Europa e il Sudamerica si riempiono di nuovo di autocrazie, i fascismi italiani, quelli dell’Est Europa, il nazismo, i regimi dei colonnelli dell’America Latina.
Dopo il 1945 trionfano le democrazie, ma solo in Europa Occidentale, e neanche in tutta, visto che in Grecia, Spagna e Portogallo vi sono le dittature, nel mondo, tranne che in India, rimangono le autocrazie. Si deve aspettare la fine degli anni ’80 e gli anni ’90 per vedere arrivare dei regimi democratici anche nella gran parte dei Paesi emergenti.
Anche oggi, tuttavia rimangono le dittature cinese, cubana, quelle africane, e democrazie che si trasformano in anocrazie, come quella turca di Erdogan