Referendum Costituzionale – Riepilogo Sondaggi al 18 Novembre
Nella giornata di oggi e’ scattato il divieto di pubblicazione dei sondaggi e sebbene non tutti i sondaggi pubblicati siano apparsi sul sito www.sondaggielettorali.it e’ stato possibile recuperare i mancanti dai siti web dei maggiori quotidiani italiani.
In questa ultima settimana ne sono stati pubblicati quasi una ventina. Tutti danno vincente il NO, dal 54.7% del DEMOS pubblicato da Repubblica domenica scorsa al 50.6% assegnatogli dal sondaggio del Termometro Politico oggi, che costituisce il peggior risultato del NO da diverse settimane
Il trend del NO comunque continua ad essere in ascesa in ogni media, sia quella giornaliera, che nelle 3 medie mobili a una settimana, a due settimane e a un mese, con una discreta convergenza di tutti i sondaggi in un range molto ristretto di valori.
La media settimanale finale e’ quindi SI 46.9% contro il NO al 53.1%, con le forchette di errore che si lambiscono appena
Continua il trend discendente degli indecisi, in blu nella figura, che pero’ si ferma ad una media del 21.5%. Un numero notevole ma per sovvertire gli attuali risultati occorrerebbe che un abbondante 60% di questi indecisi vada a votare per il SI
La media dell’astensione invece si assesta intorno al 41%, un dato più vicino alle consultazioni elettorali piuttosto che a quelle referendarie
E’ dunque tutto deciso e pronto per una vittoria del NO? Sicuramente il trend ascendente del NO e’ solido, anche se non possente, e non e’ stato scalfito dalla propaganda tambureggiante di Renzi in queste settimane.D’altro canto, a parte le due ultime settimane di campagna elettorale, permangono elementi che devono indurre a maggiore cautela.
In primo luogo il discreto numero di indecisi, che se votassero SI in maniera molto massiccia potrebbero ribaltare i pronostici. Tuttavia non tutti gli istituti che hanno sondato gli indecisi concordano con questa prevalenza di possibili sostenitori del SI, o almeno non nella misura che sarebbe necessaria a Matteo Renzi
In secondo luogo c’e’ la distribuzione demoscopica del voto. Il NO, e su questo concordano tutti gli istituti che hanno spezzato il voto per segmenti demoscopici, va molto forte sia tra i giovani che al Sud, mentre il SI vince alla grande tra la popolazione anziana. Tuttavia la propensione al voto tra i giovani e i meridionali e’ molto più bassa che tra gli anziani che vanno in misura decisamente maggiore alle urne.
Diventa quindi decisivo il terzo fattore: cioè l’affluenza. Tutti gli istituti prevedono un’affluenza a un livello pari se non superiore a quello che si otterrebbe se si andasse al voto per le elezioni politiche. Un dato sicuramente sorprendente e che, se non confermato il 4 dicembre potrebbe cambiare le carte in tavola.