La verità dietro al faccia a faccia tra Verdini e Meloni cancellato dal Tg2
In Rai scoppia il caso Denis Verdini. A farlo esplodere è la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni con un post sulla sua pagina Facebook in cui denuncia il Tg2 di aver “cancellato” il suo “faccia a faccia” previsto con l’esponente di ALA.
In occasione del referendum del 4 dicembre il Tg2 della Rai ha mandato in onda, a margine dell’edizione serale, una serie di “faccia a faccia” registrati tra un sostenitore del no e uno del sì. Sono stata invitata come presidente di Fratelli d’Italia e mi sono confrontata con Denis Verdini. Magicamente però quest’intervista doppia è stata cancellata e non andrà mai in onda. Ignote le ragioni: fonti ufficiose ci dicono che hanno diminuito le puntate. Ma non esiste in nessuno Stato democratico che se un tg del servizio pubblico diminuisce le puntate decide di silenziare l’unica voce prevista di un partito che siede in Parlamento per dare ampio spazio ai colonnelli del premier e del Pd. Quello che è accaduto ha un solo nome: censura. Non resteremo a guardare e presenteremo subito un’interrogazione in Commissione Vigilanza Rai. Vogliamo sapere come possa essere stato negato a FdI il diritto di dire come la pensa sul referendum e chi ha deciso quali confronti andassero messi in onda e quali no. Qualcuno dovrà spiegare e assumersi le proprie responsabilità. A chi pensa di essere il padrone della Rai ricordo che il servizio pubblico è pagato con i soldi di tutti gli italiani, anche di quelli che il 4 dicembre voteranno no e, guarda un po’, anche dagli elettori di Fratelli d’Italia. E l’unico regime che la Rai deve rispettare in campagna elettorale è la par condicio, non il regime di Renzi.
Faccia a Faccia Verdini-Meloni, cosa c’è dietro
Secondo Il Fatto Quotidiano, la verità dietro la “cancellazione” della puntata sarebbe un’altra. Nessun taglio di “puntate”. Dietro la decisione presa dai vertici della Rai ci sarebbe solo una scelta politica. Verdini viene considerato un “impresentabile” e non un portatore di voti per chi ha a cuore il Sì al referendum costituzionale. Meglio quindi nascondere la “puntata” per evitare di spaccare ulteriormente il fronte di centrosinistra.