Bindi all’attacco di De Luca, richieste alla procura di Napoli informazioni su indagini sul governatore della Campania
Bindi all’attacco di De Luca, richieste alla procura di Napoli informazioni su indagini sul governatore della Campania
Non si ferma la faida tra Rosy Bindi, presidente della commissione parlamentare antimafia, e Vincenzo De Luca, governatore della Campania.
Dopo che l’anno scorso la Bindi aveva inserito l’ex sindaco di Salerno nella lista degli “impresentabili” in vista delle elezioni regionale, De Luca non era riuscito a digerire la cosa, e si era prodotto più volte in esternazioni contro la compagna di partito. L’ultima pochissimo tempo fa, quando disse che aveva fatto “una cosa infame, da uccidere”.
Un’espressione che aveva provocato la condanna unanime di moltissimi esponenti anche dello stesso PD.
E che però a quanto pare non è bastato a convincere il suo partito di soprassedere sull’idea di fare del governatore della Campania commissario alla sanità
L'”emendamento De Luca” per renderlo commissario alla Sanità passa alla commissione bilancio della Camera
Grazie a PD ed Alleanza Popolare alla commissione bilancio della Camera passa infatti, tra le proteste dell’opposizione, l’emendamento che modifica le regole per nominare i commissari alla sanità, secondo i detrattori scritto su misura proprio per De Luca.
A polemica si aggiunge polemica nel momento in cui praticamente in contemporanea la presidente della commissione antimafia della Camera, su richiesta di Gal, M5S, Forza Italia, Lega Nord e Sinistra Italiana, ha domandato alla Procura di Napoli notizie urgenti su un’eventuale iscrizione di De Luca nel registro degli indagati, dopo le affermazioni contenute nella registrazione di un incontro tra De Luca e alcuni sindaci campani in cui si era lasciato, pensando che nessun giornalista mai sarebbe venuto a saperne, in esternazioni molto disinvolte.
Aveva chiesto di mobilitarsi per il Sì accompagnando la domanda a valutazioni sulle elezioni USA e la democazia:
“Dobbiamo mobilitarci, andare tutti porta a porta, per venti giorni non dovete pensare ad altro e contrastare tutti gli argomenti del No, queste puttanate che dicono sul Senato. In America Trump ha vinto col 25 per cento sul 50 per cento dei votanti e in totale ha preso 600mila voti meno della Clinton. Se fosse successo in Italia, apriti cielo: il fascismo, l’autoritarismo. La democrazia è il governo della minoranza più forte, l’idea che ogni cittadino deve avere la sua rappresentanza è un’imbecillità. Trump col 25 per cento controlla la Camera, il Senato e la Corte costituzionale”
Il tutto motivato non dall’apprezzamento per la riforma costituzionale, ma dalla pioggia di soldi che Renzi starebbe far cadere in Campania
“Noi non abbiamo mai avuto un accidente di niente, né coi governi di centrodestra, né di centrosinistra. Abbiamo fatto una chiacchierata con Renzi. Gli abbiamo chiesto 270 milioni di euro per Bagnoli e ce li ha dati. Altri 50 e ce li ha dati. Mezzo miliardo per la Terra dei fuochi e ha detto sì: lui era terrorizzato per la reazione della Lega ma alla fine ce l’ha dato, nonostante la Ragioneria e De Vincenti. Abbiamo promesse di finanziamenti per Caserta, Pompei, Ercolano, Paestum. Sono arrivati fiumi di soldi: 2 miliardi e 700 milioni per il Patto per la Campania, altri 308 per Napoli, nonostante qualche squinternato (De Magistris, ndr). Ancora 600 milioni per Napoli. Che dobbiamo chiedere di più?”
Il Movimento 5 Stelle ha presentato denuncia ufficiale alla magistratura in seguito all’emergere di questa registrazione, ed è sulla base di questa che potrebbe essere stato aperto un fascicolo su De Luca.
Rosy Bindi ha assecondato una richiesta di membri della sua commissione, ma molto probabilmente è stata lieta di ribattere colpo su colpo contro uno dei suoi più grandi nemici.