Referendum costituzionale, la grillina Taverna: “Fanno propaganda per il Sì strumentalizzando i malati”
Referendum costituzionale, la grillina Taverna: “Fanno propaganda per il Sì strumentalizzando i malati”
“Fanno propaganda per il Sì strumentalizzando i malati”. E’ dura l’accusa lanciata da Paola Taverna, senatrice del Movimento Cinque Stelle, dai microfoni di Radio Cusano Campus, l’emittente dell’Università degli Studi Niccolò Cusano, nel corso del format ECG, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
“Stanno facendo propaganda per il sì usando delle bugie vergognose, strumentalizzando anche la sanità. Io spero che i cittadini che purtroppo hanno a che fare con la sanità non si bevano questa storia che con la riforma cambi qualcosa. Non cambierà nulla. Stanno facendo una propaganda schifosa sui malati, che hanno una sanità schifosa perché non gli vengono dati i fondi e le regioni che li amministrano sono 18 su 21 del Pd. Per portarsi a casa la riforma delle banche e della Merkel stanno strumentalizzando tutto, la velocità, il risparmio, i malati, il lavoro. Ogni cosa. Il governo ha distrutto in tre anni buona parte dei diritti che la costituzione ci riconosceva, adesso vogliono una riforma che li possa legittimare a farlo senza che nessuno gli rompa le scatole. La sanità la stanno gestendo loro da tre anni, con un De Luca che ieri notte si è visto approvare l’emendamento in legge di stabilità che gli consente di diventare commissario della sanità in Campania“.
Referendum costituzionale, Taverna e il voto di scambio in Campania
Taverna ha commentato anche le parole dette da De Luca su Bindi: “Le sue non sono battute, sono delle osservazioni gravissime. Se un Di Battista avesse detto ‘io quei tre del Pd li ammazzerei’, che cosa sarebbe accaduto? Oggi saremmo su tutti i giornali e su tutte le televisioni indicati come i peggiori killer e i peggiori assassini. O De Luca è una persona non credibile e allora non dovrebbe fare il Governatore della Campania, oppure è una persona credibile che poi afferma queste cose. Decidiamolo. Non si può parlare di macchietta o di ironia davanti a una persona cui è stata affidata una regione. Non può essere che quando fa le sparate è una macchietta e quando fa il governatore invece è credibile. E poi la telefonata in cui dice che se arrivano voti arriverà un fiume di denaro pubblico…Signori ma qui funziona ancora che se tu mi dai il voto io ti do i soldi, ma se non me lo dai non te li do? Questo sistema va cambiato”.