Fillon vince le primarie del centrodestra in Francia. È lui l’anti-Le Pen
Alla fine, il candidato più radicale ha vinto. Francois Fillon sarà il prossimo candidato alla presidenza della Francia per il centrodestra. Sbaragliata la concorrenza dell’ex-presidente Nicolas Sarkozy (fuori al primo turno) e di Alain Juppé. Al ballottaggio, Fillon si è imposto con una vittoria fragorosa, ottenendo il 67% dei consensi. Secondo i sondaggi, fino al 20 novembre il maggior indiziato alla candidatura era proprio il “runner-up”. Ancora una volta, i sondaggi elettorali sbagliano mira. Ecco chi è il favorito nella corsa all’Eliseo.
Fillon: una vita dedicata alla politica
Francois Fillon comincia da giovane, giovanissimo (appena 23 anni) a dedicarsi all’attività politica. In primis, lo fa come assitente dell’allora deputato De Thaule. Quattro anni dopo ottiene il suo primo seggio elettorale. In quel momento diventa il deputato più giovane della storia della Repubblica francese. Da allora, Fillon ha ricoperto una moltitudine di incarichi politici, scalando sempre più le ripide pareti della politica francese. Nel giro di meno di 40 anni, ricopre il ruolo di deputato, sindaco, senatore, presidente dell’assemblea regionale, ministro (6 volte) e primo ministro. Una vita di militanza nella destra nazionale senza mai abbandonare i suoi precetti.
Identikit del candidato all’Eliseo
Il neo-candidato alla presidenza è fautore del liberalismo economico, del conservadurismo sociale e politico. Di educazione gesuita, è un fervente cattolico e non accetterebbe una limitazione della pratica della sua fede. Tuttavia, afferma di riconoscere perfettamente la separazione tra Stato e religione. Il candidato del centrodestra ha mostrato una gran coerenza nella narrativa proposta, rimanendo ancorato alla sua visione politica originaria. Disse ‘No’ al trattato di Maastricht e tuttora esprime le proprie riserve sull’Unione Europea.
La proposta di un referendum sulla quota migranti (come Orban)
L’ex primo ministro dell’era Sarkozy ha promesso un referendum sulle quote di accoglienza – forse ispirato dalla politica di Orban -. La posizione reazionaria di Fillon gli permetterebbe di strappare consensi alla quotatissima Marine Le Pen, apoggiata dai maggiori partiti nazionalisti d’Europa (compreso Lega Nord e UKIP).
L’elettorato socialista ha favorito l’ascesa di Fillon?
Secondo alcune stime, la vittoria di Fillon è stata “pilotata” dagli stessi elettori socialisti, che hanno votato (in massa) a queste primarie aperte. Il candidato più radicale, in effetti, sembra l’unico che possa impensierire la Le Pen nella sua corsa all’Eliseo. In realtà, il suo posizionamento – molto più tendente alla destra conservatrice – potrebbe favorire il candidato socialista di turno. Francois Hollande non gode di grande appoggio in patria e altri sono pronti a reclamare la candidatura. La strada verso l’Eliseo è ancora lunga, ma cominciano a delinearsi i nomi di chi sarà ai nastri di partenza. Le Pen e Fillon sono già pronti. Manca il terzo, il candidato del centrosinistra: l’unico che potrebbe fermare il vento reazionario che soffia dall’Europa continentale.