Centrodestra, Del Debbio: “Potrei fare il Partito del Popolo ma…”
“Allora te lo dico subito che succede il 5 dicembre, all’indomani del referendum. Berlusconi farà un congresso hegeliano, uno di quelli che si poteva inventare solo lui, in cui reciterà ogni ruolo della commedia. Farà la tesi, ascoltando qualcuno elaborerà l’ antitesi, e poi, naturalmente da solo, estrarrà la sintesi”. E’ questo quello che succederà a Forza Italia, il giorno dopo il referendum costituzionale. Ne è sicuro il conduttore tv, Paolo Del Debbio che, in un’intervista concessa a Libero, parla a ruota libera dello stato di salute del centrodestra.
Del Debbio: “Berlusconi ago della bilancia”
Il rischio di spaccare in due Forza Italia, secondo Del Debbio, non preoccupa Berlusconi. “E perché? Il partito sa che senza di lui è morto e in pochi, ad esempio, Toti o Santanché, hanno il coraggio di dirgli cosa ne pensano. Berlusconi il potere ce l’ ha tutto, quindi sta benone, si è pure rimesso in salute. Silvio i suoi gattini li ha ancora. Con tutto quello che gli è successo Forza Italia vale un 10%. È un po’ come l’ago della bilancia di Craxi”.
Nemmeno Salvini e Meloni rappresenterebbero un problema per il Cavaliere. “Salvini risollevando la Lega ha fatto un miracolo ma al Centro e al Sud non penetra. Sono individualità molto forti ma non hanno i numeri per mollare Silvio e quindi finché non lo vedo io non ci credo”.
Del Debbio: “Sarei potuto entrare in politica ma…”
Il conduttore tv in estate sarebbe potuto diventare il delfino di Forza Italia. Ma si negò alle lusinghe dell’ex premier. “Io mi chiamo Paolo Del Debbio e sono il fondatore e l’ unico iscritto del mio partito personale, il Pdd, Partito dei Diritti. Ci sono almeno 25 milioni di italiani pronti a votare un partito i cui contenuti coincidano con le loro esigenze, attualmente poco rappresentate dall’ arco costituzionale”.
Il motivo per cui non è entrato in politica? Chiaro e semplice. “Ho detto no, perché mi piace il mio mestiere e non voglio rinunciare allo studio e all’Università. A me poi non interessa il potere, tengo di più alla mia libertà che al potere”.