America Latina, la mappa del reddito pro-capite, le enormi differenze tra Paese e Paese
L’impeachment di Dilma Roussef, e soprattutto la morte di Fidel Castro ora, hanno risvegliato l’attenzione dell’opinione pubblica mondiale sul Sud America.
Continente di enormi contraddizioni che dopo una fase di dittature soprattutto di destra, dagli anni ’80 in poi ha conosciuto la democrazia, anche se instabile, che negli anni 2000 ha visto al potere forze di sinistra in molti Paesi, dall’Argentina dei Kirchner al Venezuela di Chavez, al Cile del centrosinistra moderato, al Brasile di Lula e Dilma.
Sono stati anche anni di progresso economico e di crescita, finalmente, dopo le innumerevoli crisi del secondo Dopoguerra. Molti Paesi come il Brasile, l’Argentina, il Perù, la Colombia, hanno visto ritmi di crescita del PIL a volte anche simili a quelli cinesi. Oggi però il Brasile è in crisi, e molti di questi governi sono stati sostituiti da altri più conservatori, per esempio in Argentina e in Perù, dove però la crescita continua.
Non si tratta però di un continente omogeneo. Le differenze anche in economia sono enormi e una mappa di Vividmaps ce lo mostra bene
Il Cile il Paese più ricco dell’Americ Latina, più di 4 volte l’Honduras
E così osserviamo l’estrema diversità del continente. Il PIL è misurato pro-capite aggiustato per il potere d’acquisto, in dollari.
Il Cile, così come l’Argentina, l’Uruguay, il Messico e Panama superano i 20 mila dollari annui, di fatto come alcune regioni del Sud Europa come il nostro Mezzogiorno, anche più di diversi stati dell’Est.
Con il Costa Rica, il Venezuela, il Brasile, la Colombia, la Repubblica Domenicana si scende a valori tra i 15 mila e i 20 mila. Il Venezuela in particolare soffre la crisi che l’ha colpito da diversi anni. Una volta era tra gli Stati più ricchi del continente.
Ecuador, Perù e Paraguay sono sotto i 15 mila, ma in grande crescita ultimamente, e si stanno sollevando dalla povertà di una volta.
Tra i più poveri troviamo Bolivia, Honduras, Guatemala, non a caso tra le basi di partenza più frequenti per i tanti immigrati che cercano di arrivare negli USA.