Cuba: Trump potrebbe già porre fine al disgelo. Scontro con le lobby
Cuba: Trump potrebbe già porre fine al disgelo
Il magnate e presidente eletto, Donald Trump, sembra avere già le idee chiare sulla situazione cubana. Dopo la morte del líder máximo, sarà il fratello Raúl Castro a sostituire il massimo rappresentante dell’Isola degli ultimi 50 anni. Da un po’ di tempo a questa parte, faceva le feci di Fidel. A lui si deve il raggiungimento dello storico accordo con il Presidente Obama sul disgelo. La fine di un embargo durante oltre mezzo secolo sembrava giungere definitivamente al termine. Il ciclone Trump, però, è pronto ad abbattersi su Cuba, annullando i progressi diplomatici fatti dai due Paesi.
<blockquote class=”twitter-tweet” data-lang=”it”><p lang=”en” dir=”ltr”>If Cuba is unwilling to make a better deal for the Cuban people, the Cuban/American people and the U.S. as a whole, I will terminate deal.</p>— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) <a href=”https://twitter.com/realDonaldTrump/status/803237535178772481″>28 novembre 2016</a></blockquote>
<script async src=”//platform.twitter.com/widgets.js” charset=”utf-8″></script>
“Se Cuba non è capace di fare un accordo migliore per i cubani, per i cubano-americani e per gli Stati Uniti, porrò fine all’accordo”
Relazioni USA-Cuba: imprenditoria e finanza per il disgelo
È evidente che apporre una pietra tombale sull’accordo storico tra USA e Cuba avrebbe effetti notevoli. Il mondo dell’imprenditoria e della finanza si è già manifestata a favore del disgelo. Il che è evidente: un sistema economico neoliberista necessita l’apertura dei mercati. Cuba rappresenta una terra intonsa, vergine da investimenti. Insomma, un vero e proprio paradiso delle opportunità economiche e commerciali. I grandi colossi americani hanno già puntato gli occhi sull’ “isola libera dal giogo capitalista”. La pressione delle lobby non si farà attendere e Trump dovrà tener conto delle conseguenze del passo indietro.
Trump si espose su relazioni USA-Cuba per captare voto dei cubani in Florida
La Florida è stato uno degli “Swing State” di questa tornata elettorale. Uno dei fattori decisivi per la vittoria di Trump è stato l’ammiccamento agli elettori cubano-americani. Eredi degli esuli che fuggirono dall’isola ai tempi della rivoluzione, si schierarono apertamente contro il disgelo voluto dall’amministrazione Obama. Per questa ragione, Trump adottò un registro severo, attaccando frontalmente la scelta diplomatica della Casa Bianca. Una scelta che potrebbe avergli consegnato le chiavi della White House e, allo stesso tempo, inimicato le grandi imprese che desideravano fare affari d’oro sull’isola della Revolución comunista.