“Forza Italia sembra aver smarrito la rotta, sembra aver perso il suo slancio di sempre, consentendo ad alcuni alleati – e addirittura agli avversari – di appropriarsi delle nostre battaglie e dei nostri valori fondanti”. È quanto scrivono i giovani di Forza Italia Milano in una lettera a Silvio Berlusconi. “Dobbiamo invece tornare a proporre la nostra visione dell’Italia – proseguono -, senza limitarci ad inseguire Renzi su temi per i quali avremmo tutto da insegnargli; dobbiamo riscoprire i valori nei quali crediamo e chiedere ai cittadini di crederci insieme a noi; dobbiamo tornare a parlare di tasse, di lavoro, di impresa, di sicurezza, senza perdere tempo prezioso con inutili discussioni partitiche su primarie, congressi e tessere, così lontane dal Paese reale; dobbiamo valorizzare maggiormente i nostri amministratori locali sparsi su tutto il territorio, che hanno saputo conquistare la fiducia di milioni di elettori; dobbiamo avere il coraggio di iniziare un profondo rinnovamento della nostra classe dirigente, riconoscendo i meriti di chi si è impegnato fino ad oggi, ma chiedendo loro un generoso passo indietro per lasciare spazio a qualche volto nuovo proveniente dalle fila del nostro movimento. I risultati delle ultime elezioni, con un’astensione record – si legge ancora- , dimostrano che i nostri elettori non hanno cambiato partito, ma attendono il ritorno della Forza Italia in cui hanno creduto per tanti anni. Non sono loro ad aver cambiato idea, siamo noi ad aver perso la bussola”.
“Non sono loro ad aver tradito noi, ma noi ad aver tradito loro. Siamo assolutamente convinti che Tu, caro Presidente, sia il leader indiscusso del nostro movimento e ti rinnoviamo la nostra piena fiducia. Ma per l’amore che nutriamo nei confronti di Forza Italia e in tutto ciò che questo partito rappresenta, ti chiediamo anche di rilanciare con coraggio la nostra azione politica. Abbiamo le radici ben salde nella nostra storia, che rivendichiamo con orgoglio, ma sogniamo una nuova Forza Italia che abbia una prospettiva di lungo termine, che sappia parlare di domani, con gli occhi aperti sull’oggi, che guardi al futuro e presenti una proposta di Paese per le prossime generazioni. Possiamo e dobbiamo farlo. E non ci arrenderemo fino a quando non ci saremo riusciti”.