Il prossimo 4 dicembre, dovesse vincere il No al referendum costituzionale, l’Italia potrebbe correre il rischio di essere commissariata dall’Ue. A riportarlo è Business Insider secondo cui “con la vittoria del No e la probabile crisi di governo, la Commissione europea, potrebbe gestire con la minaccia di una procedura di infrazione la transizione e la nascita di un nuovo governo. Come a dire che Bruxelles sarebbe pronta a commissariare l’Italia. Proprio come accadde nel 2011 dopo la caduta del governo Berlusconi”.
Referendum costituzionale, l’analisi di Citi
Una settimana fa, l’ufficio ricerche di Citi, una delle maggiori banche statunitensi, ha realizzato una lunga analisi sugli scenari del post voto. Secondo lo studio, “alcuni indicatori economici chiave suggeriscono che oggi l’Italia potrebbe trovarsi in una situazione peggiore di quella del 2011 e la nostra maggiore preoccupazione è che il governo possa trovarsi a dover fronteggiare una perdita di fiducia nel settore bancario nel bel mezzo della stagione degli aumenti di capitale che inizierà subito dopo il referendum”. Quindi, a prescindere dall’esito del voto, “l’Italia potrebbe avere bisogno dell’intervento europeo per uscire dai guai”.
Referendum costituzionale, l’indiscrezione del Telegraph
Il report di Citi fa il paio con le indiscrezioni raccolte da un articolo apparso sul quotidiano inglese Telegraph. “Fonti a Roma – si legge nell’articolo – dicono che il governo potrebbe ricorrere al Meccanismo di stabilità europeo, Esm. Per il salvataggio delle banche, un percorso umiliante e doloroso che deve essere approvato dal parlamento tedesco. Questo equivarrebbe ad un parziale commissariamento da parte della troika sulla base dei termini previsti dall’Ue”.
Il ‘Telegraph’ cita “un banchiere italiano di lungo corso”, secondo il quale, in caso prevalga il ‘no’ “le banche avranno bisogno di 40 miliardi di capitali freschi. E questo necessiterà di un salvataggio dell’Esm. I problemi nelle banche stanno diventando un pretesto per mettere l’Italia sotto un programma europeo”.