Adesso rischia grosso Francesco Maria Caruso, il Presidente del Tribunale di Bologna che sulla sua pagina facebook ha scritto che la riforma costituzionale su cui gli italiani si esprimeranno domenica è “fondata sui valori ‘del clientelismo scientifico e organizzato’, del voto di scambio, della corruzione e del trasformismo con un governo che lega le provvidenze a questo o a quello al voto referendario”. Il post di Caruso martedì è stato ripreso testualmente dalla Gazzetta di Reggio e stamani il Comitato di Presidenza del Csm ha dato mandato al Procuratore Generale della Cassazione di valutare il caso. Inoltre, la Prima Commissione dell’organo di autogoverno della magistratura deciderà se ci sono gli estremi per un trasferimento d’ufficio del giudice.
Francesco Caruso fino a qualche settimana fa era il Presidente del Tribunale di Reggio Emilia e da poco si è insediato nel capoluogo emiliano. Nel suo lungo post ripreso dalla Gazzetta di Reggio, inoltre, Caruso aveva espresso le ragioni del suo “No” al referendum di domenica accostando il fronte del “Sì” ai repubblichini di Salò: “I sinceri democratici che credono al Si riflettano – aveva scritto il giudice–. Nulla sarà come prima e voi sarete stati inesorabilmente dalla parte sbagliata, come coloro che nel ’43 scelsero male, pur in buona fede”.
Il Presidente del Tribunale di Reggio non ha preso bene la pubblicazione del suo post sul giornale – “senza richiesta né autorizzazione” giura. “L’articolo non era destinato alla pubblicazione sul giornale – ha precisato Caruso –, trattandosi di un testo privato e destinato ad un numero limitato di lettori”. “La pubblicazione – ha concluso – ha l’evidente scopo di sollevare una polemica giornalistica”.
Orlando contro Caruso: parole inaccettabili
Pronte le reazioni del fronte del “Sì”. Francesca Puglisi, responsabile scuola del Partito Democratico, parla di “gravissime dichiarazioni” e “accuse deliranti al Parlamento”. L’ex Presidente della Camera, reggiano di nascita, Pierluigi Castagnetti scrive un tweet al vetriolo: “Un delirante manifesto per il No del nuovo presidente del tribunale di Bologna. Ma è consentito a un giudice delirare?”. Infine, interviene anche il Ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che definisce “inaccettabili” le argomentazioni del magistrato “sia che si sostenga il Sì che il No”.
Un delirante manifesto per il No del nuovo presidente del tribunale di Bologna. Ma è consentito a un giudice delirare?
— PL Castagnetti (@PLCastagnetti) November 29, 2016