La mappa delle pensioni in italia, tutto quello che c’è da sapere su dove sono e quanto prendono i pensionati
La mappa delle pensioni italia, tutto quello che c’è da sapere su dove sono e quanto prendono i pensionati
I cambiamenti demografici, con il calo della natalità e l’allungamento della vita media, non possono non avere delle conseguenze sull’economia e sulla società. E negli ultimi anni è evidentissimo: uno degli argomenti di maggiore attualità sono le pensioni, almeno dalla riforma Fornero, ma anche prima.
I partiti e i governi non possono non confrontarsi con o affrontare questo tema, pena una perdita di popolarità.
Ma sappiamo veramente chi sono i pensionati, dove ce ne sono di più, quanto guadagnano nelle varie regioni e che differenze ci sono tra uomini e donne?
E’ quello che cerchiamo di chiarire assieme a Directafin, che ha creato mappe e infografiche sull’argomento, raccogliendo i dati di ISTAT, INPS, e altri database.
Pensioni in Italia, 16, 3 milioni di pensionati, più donne che uomini, 11.943€ di importo medio annuo
Innanzitutto non vi è una corrispondenza tra numero di pensioni e numero di pensionati: le prime sono 23.198.474, e i secondi 16.259.491. Il motivo è semplice: diversi pensionati, 1 su 3, percepiscono più di un assegno, per esempio, caso classico, la reversibilità del coniuge defunto.
Vista la differenza di aspettativa di vita vi sono più donne pensionate che uomini, 8,6 milioni contro 7,66, e le prime sono più anziane, 72 anni contro 68,8, numeri destinati a salire certamente i prossimi anni.
Gli uomini battono le donne però sull’importo medio percepito, e di molto. Prendono 20.135€ lordi contro 14.283. Sono entrambe cifre più alte della media, perchè si prendono in considerazione solo le pensioni di vecchiaia e di anzianità. Nel complesso è di 277 miliardi la spesa pubblica per le pensioni, corrispondente al 17,17% del PIL, una delle percentuali più alte d’Europa, come sappiamo. Che ora appare stabile e non più in rapida salita grazie alle riforme degli ultimi 15 anni, soprattutto alla riforma Fornero di fine 2011.
Pensioni in Italia, le donne calabresi prendono più di quelle lombarde, i più ricchi nel Lazio
Vi sono però differenze sostanziali non solo in base al sesso, ma anche alle regioni di residenza. La Liguria è quella con più anziani, il 28,2% con un’età media di 48 anni, contro la Campania in cui è di solo 41,2. Anche se sappiamo come proprio al sud la natalità negli ultimi tempi sia calata molto più che altrove.
I veri divari, in alcuni casi anche molto curiosi, sono però nell’ammontare dell’assegno pensionistico.
Le sorprese sono molte, a cominciare dalla regione con pensioni più ricche. Che è il Lazio, con quasi 20 mila€ a testa, 24 mila per gli uomini, un record, e 14.422 per le donne. Ci si può stupire solo fino a un certo punto, considerando la massiccia presenza di personale statale e tutti i ministeri e gli enti centrali con relative posizioni dirigenziali.
Questi dati si possono trovare nell’infografica interattiva di Directafin, cliccando su ogni regione.
La cosa interessante è che non si ritrova nelle pensioni la stessa divisione tra aree ricche e meno sviluppate che troviamo in molti altri indicatori. In un certo senso la previdenza funziona da grande ammortizzatore.
Infatti se prendiamo in esame la Lombardia non solo vediamo che l’importo medio percepito è inferiore a quello del Lazio, 16,544 contro quasi 20 mila, ma che le donne appaiono prendere veramente poco, quasi la metà degli uomini, circa 11.600€, molto meno anche di altre regioni povere del Meridione.
Prendiamo la Calabria, la regione a livello di PIL più povera del Paese. Nonostante il reddito medio sia circa la metà di quello lombardo le pensioni medie sono solo di poco più basse, 15.075€, e anzi nel caso delle donne le calabresi percepiscono circa 900€ in più di quelle lombarde in media.
La ragione è che, da un lato vi è un numero decisamente maggiore di pensioni di invalidità, dall’altra tra le poche donne occupate vi è una percentuale molto più ampie di ex lavoratrici nel pubblico impiego, che hanno avuto accesso alla pensione prima e con assegni maggiori.
Anche cliccando su altre regioni nell’infografica si può osservare come vi sia un certo appiattimento tra le aree, non vi sono picchi verso l’altro o il basso, ed è piuttosto naturale considerando quanto fino a poco tempo fa le pensioni fossero in gran parte slegate dall’effettivo versamento dei contributi o dalla media degli stipendi percepiti nella carriera lavorativa.
Sarà interessante visitare tra una ventina d’anni infografiche simili e osservare i cambiamenti, che non saranno pochi, dopo il cambio di trend nella previdenza portato dalla crisi economica che ha costretto a riforme impopolari, e dopo quello nella demografia italiana, che vede il Sud invecchiare più velocemente del Nord.