Elezioni Usa, cresce la popolarità del collegio elettorale
Nonostante le proteste post 8 Novembre, negli ultimi quattro anni la popolarità del sistema elettorale americano è cresciuto esponenzialmente tra gli stessi cittadini statunitensi. A rivelarlo è il nuovo sondaggio Gallup condotto il 28 e il 29 novembre, ossia venti giorni dopo l’elezione di Donald Trump alla Presidenza degli Stati Uniti. Ancora oggi, un numero più elevato di americani (49%) vorrebbe emendare la Costituzione per favorire l’elezione diretta del Presidente evitando il meccanismo del collegio elettorale che attribuisce ad ogni Stato un certo numero di grandi elettori in base alla popolazione. In questo modo, non è importante ottenere più voti a livello nazionale ma farlo con una migliore distribuzione sul territorio nazionale rispetto all’avversario. Dall’altra parte, però, negli ultimi quattro anni la popolarità dell’electoral college è cresciuta di ben 12 punti percentuali, dal 35% del 2012 al 47% di oggi.
Collegio elettorale, un paese spaccato a metà
Donald Trump è stato eletto Presidente grazie alle vittorie in alcuni Stati chiave come la Pennsylvania, il Michigan e il Winsconsin ma a livello nazionale la sua avversaria Hillary Clinton ha raccolto 2,5 milioni di preferenze in più. Un dato che ha fatto storcere la bocca a molti negli Stati Uniti per la legittimità di un Presidente che si insedierà alla Casa Bianca nonostante la “sconfitta” nel voto nazionale. Eppure, gli elettori americani sembrano pensarla diversamente: da quando Gallup rileva l’opinione dei cittadini statunitensi sul sistema elettorale, questo è il primo anno in cui la fazione contraria all’electoral college scende sotto il 50%.
Negli ultimi 16 anni, i momenti di maggiore opposizione nei confronti del sistema elettorale Usa sono stati quelli successivi alle elezioni del 2001 (quando Bush sconfisse Al Gore di 538 voti in Florida), del 2004 (Bush contro Kerry) e del 2012 (Obama contro Romney).
Secondo Gallup la sorprendente popolarità del sistema si spiega solo in base alla composizione dell’elettorato: dopo la vittoria di Donald Trump l’8 novembre scorso, molti repubblicani hanno cambiato idea rispetto all’elezione indiretta del Presidente degli Stati Uniti. Negli ultimi 4 anni, infatti, gli elettori del Gop che vorrebbero emendare la Costituzione sono passati dal 54 al 19% mentre tra i democratici la richiesta di modifica del sistema elettorale è passata dal 69 all’81%.
In conclusione, sul sistema elettorale da usare il paese rimane profondamente spaccato. A maggior ragione dopo le ultime elezioni presidenziali. Ma con un Congresso e due terzi degli Stati a maggioranza repubblicana, se ne riparla tra 4 anni. Forse.