Alla fine il boom tanto atteso non c’è stato. A discapito di quel 40% fatto pervenire sabato mattina ai giornali da Palazzo Chigi, l’affluenza definitiva del voto estero si è attestata al 30,74%, ovvero 1.245.929 elettori. Più del 19% registrato al referendum trivelle dell’aprile scorso e del referendum costituzionale del 2006 (27,87%) ma in linea con quella delle politiche del 2013 (31,59%). Gli italiani all’estero quindi non sono andati in massa a votare e la campagna referendaria fuori dai nostri confini non ha prodotto i risultati sperati, su entrambi i fronti. Inoltre, l’affluenza altissima sul territorio nazionale (68,48%) e lo scarto di quasi venti punti tra il “No” e il “Sì” hanno spazzato via in un attimo tutte le polemiche dei giorni scorsi sulle presunte irregolarità del voto estero.
Referendum, i risultati del voto estero
Fuori dai confini nazionali, comunque, ha stravinto il “Sì” alla riforma costituzionale proposta dal governo Renzi e approvata dal Parlamento in doppia lettura. In tutte e quattro le circoscrizioni estere – Europa, America meridionale, America settentrionale e Africa/Asia/Oceania/Antartide – il “Sì” ha vinto di oltre venti punti percentuali. Il maggior distacco si è rilevato in America Meridionale, molto battuta dal fronte del “Sì” e dal Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, dove i favorevoli alla riforma sono stati il 72% contro il 28% dei contrari. Un plebiscito. In Europa e in America settentrionale, invece, il “Sì” ha superato il “No” di 25 punti (62-37%) mente nell’ultima circoscrizione che mette insieme diversi continenti il risultato è stato di 59-40% per i sostenitori del governo.
A Buenos Aires per raccontare come stiamo cambiando il nostro Paese. Per un'Italia più semplice #bastaunsi pic.twitter.com/3u5TmOz6xd
— Maria Elena Boschi (@meb) September 27, 2016
Questi i risultati dei paesi che formano il G7:
– Stati Uniti: Sì (59%) – No (41%)
– Canada: Sì (67%) – No (33%)
– Germania: Sì (61%) – No (39%)
– Francia: Sì (67%) – No (33%)
– Giappone: Sì (44%) – No (55%)
– Regno Unito: Sì (68%) – No (32%)
Voto estero, boom di schede nulle
Nelle ultime settimane, le segnalazioni di doppie schede e di mancata segretezza del voto avevano fatto scoppiare molte polemiche soprattutto all’interno del fronte del “No”. Tanto che il Presidente del Comitato per il “No”, Alessandro Pace aveva minacciato ricorsi in caso di vittoria del “Sì” grazie ai voti esteri. Non ce n’è stato bisogno. Eppure, il voto degli italiani all’estero rischia di provocare ancora polemiche a non finire: infatti, se in Italia ci sono state lo 0,58% di schede nulle, all’estero queste ultime sono ben il 9,56%.