Referendum costituzionale, come hanno votato gli elettorati dei partiti
L’Istituto Cattaneo ha fatto un’analisi del voto del 4 dicembre in base a come hanno votato gli elettorati dei vari partiti italiani.
Dallo studio si è scoperto che l’elettorato del Partito Democratico “ha partecipato quasi interamente al voto” ma non ha votato compatto per il Sì come invece indicato dal suo segretario.
Il “No” ha avuto un’incidenza talvolta marcata. Nelle città del Nord e del Centro inserite nella nostra analisi il peso della diaspora verso il No varia da un minimo di un quinto (20,3% a Firenze) a un massimo di un terzo (33% a Torino). Al Sud questo peso è in alcuni casi anche maggiore: a Napoli e a Palermo più del 40% degli elettori Pd ha respinto la riforma.
Per ribaltare i pronostici dei sondaggi che davano il No in vantaggio, Matteo Renzi ha provato ad accattivarsi le simpatie dell’elettorato moderato. Tentativo riuscito a metà. Stando ai dati raccolti dall’Istituto Cattaneo, quasi tutti gli elettori del centro moderato hanno scelto il Sì mentre una quota abbastanza significativa dell’elettorato di Forza Italia si è rifugiato nell’astensione. In definitiva “si può osservare che la riforma è riuscita a fare breccia nell’elettorato berlusconiano. È una breccia in genere piccola (a Parma, Napoli e Palermo i Pdl pro-riforma sono meno del 20%) ma comunque significativa. E che, in alcune città, arriva anche a proporzioni consistenti: a Brescia i berlusconiani favorevoli alla riforma sono il 36,8% e a Bologna superano il 41%, a Firenze arriva al 44%”.
Ha votato in modo compatto invece l’elettorato del Movimento 5 Stelle. Compattezza che si era già manifestata al recente referendum sulle trivelle.
Quasi unanimemente gli elettori che nel 2013 avevano scelto il partito di Grillo oggi hanno scelto di opporsi alla riforma costituzionale (in sei città su dieci le percentuali sono superiori al 90%).