Istat: sempre più italiani lasciano l’Italia. Chi sono i nuovi migranti italiani?
Sono sempre di più i laureati italiani con più di 25 anni di età che lasciano il nostro Paese. Lo rileva l’Istat secondo cui nel 2015 sono stati 147 mila i nostri concittadini ad emigrare, l’8% in più rispetto al 2014. Tra le mete preferite dei nostri emigranti resiste il Regno Unito con il 17% delle preferenze. Seguono la Germania (16,9%), la Svizzera (11,2%) e Francia (10,6%).
Istat: chi è il nuovo emigrante italiano?
All’estero
Sono oltre 22 mila degli emigranti italiani in possesso di una laurea, circa il 30% del totale. Nel 2015 il Regno Unito ha accolto oltre 4 mila laureati, davanti a Germania (oltre 3 mila) e Svizzera (più di 2 mila). Per chi è in possesso di un diploma, invece, la metà preferita è la Germania, con oltre 9 mila ingressi. Cresce poi il numero di emigranti di cittadinanza italiana nati all’estero. Nel 2015 se ne contano 23 mila, 11 mila in più rispetto al 2015. Si tratta, però, di cittadini di origine straniera che, dopo aver acquisito la cittadinanza, emigrano in un paese terzo o tornano nel loro paese di origine.
In Italia, da Sud a Nord
Il Mezzogiorno si conferma il principale luogo di origine dei flussi migratori. E il Nord Italia rappresenta ancora la meta principale. Nelle regioni del sud sono 33 mila le persone che hanno deciso di emigrare, con un saldo negativo soprattutto nelle provincie siciliane e calabresi. Dalla Sardegna e dalla Sicilia, invece, sono 11 mila quelli che hanno deciso di mettere le proprie cose in valigia. E se chi emigra è sempre più numeroso, chi resta non se la passa meglio. Si allarga, infatti, la forbice tra ricchi e poveri in Italia. Dal 2009 al 2014 il reddito in termini reali è calato soprattutto per le famiglie appartenenti alle fasce più povere. Inoltre, secondo i dati relativi al 2015, oltre 28% delle persone residenti in Italia è “a rischio povertà o esclusione sociale”. E la metà di questi risiede nel Mezzogiorno.
In Italia, nella stessa regione
Nel 2015 sono oltre 1 milione e 200 mila le persone che hanno cambiato residenza, soprattutto nella stessa regione o provincia. Un valore comunque in calo rispetto agli ultimi anni, in linea con i dati delle ultime rilevazioni. Tra le regioni che hanno registrato un saldo positivo, troviamo il Trentino-Alto Adige (+2,4%), l’Emilia-Romagna (+2,1%), la Lombardia, la Toscana (entrambe segnano un +1,4%). Le province più attive sono Bologna, Firenze e Parma.
In Italia il cambio di residenza ha interessato allo stesso modo uomini e donne in età lavorativa. L’età media femminile è però leggermente più bassa per le donne, 29 anni rispetto ai 31 degli uomini. Un’ulteriore caratteristica della mobilità residenziale femminile è la crescente mobilità in tarda età, soprattutto dopo i settant’anni, dovuto a una maggiore longevità femminile.