Grecia ed Eurogruppo: approvati i bilanci per il 2017
Il consesso dell’Eurogruppo, riunitosi lunedì, ha discusso e avallato i piani straordinari di attuazione finanziaria, convenuti con la Grecia, per il sostegno del bilancio relativo al 2017. Il plenum ha altresì ratificato il rifinanziamento del settore bancario tramite i proventi del Fondo salva-Stati (Esm).
Grecia ed Eurogruppo: l’avanzo di bilancio primario
L’accordo concertato prevede il mantenimento degli obiettivi di finanza pubblica stabiliti. Per la Grecia, la meta da raggiungere sottende un surplus primario all’1,75% del Pil. Tale valore consentirà al Paese l’erogazione delle misure di reddito minimo garantito appannaggio dei sistemi di assistenza e sicurezza sociale. L’Alto collegio ha invece espresso dubbi circa l’estensione del programma anche per il 2018 con un surplus medio al 3,5 per cento del Pil e la contemporanea attuazione delle riforme di costo e competitività, mercato del lavoro, liberalizzazione delle professioni e abbattimento dei dazi sugli investimenti.
All’interno della relazione finale pubblicata a margine della riunione, l’Eurogruppo auspica anche la celere e repentina elezione del Consiglio di amministrazione dell’HCAP (Hellenic Corporation of Assets and Partecipations), il fondo per le privatizzazioni greche, quale importante conseguimento per il rispetto degli impegni presi.
Grecia ed Eurogruppo: i finanziamenti e il debito pubblico
L’ausilio del Fondo salva-Stati (ESM), che in Grecia ha giocato un ruolo decisivo per l’alleggerimento finanziario concernente la restituzione dei prestiti accordati al sistema economico ellenico, è stato rafforzato e puntellato nei suoi capisaldi principali. I fondi di estinzione per le concessioni fatte verranno garantiti con un nuovo orizzonte cronologico: 32,5 anni. Inoltre, Bruxelles ha previsto un Waiver di controllo dei margini d’interesse a 200 punti base, per ridurre il rischio di eventuali futuri rifinanziamenti a tassi spropositati per le casse di Atene.
Sono state varate anche le prime misure a breve termine per la rimodulazione al ribasso del pesante debito pubblico del Paese. In merito restano tuttavia ancora dei passi da compiere. Nello specifico, si è postulato un pieno rientro all’interno del mercato delle obbligazioni di Stato tramite una riduzione del percentile al netto degli interessi maturati. Le manovre in questione saranno applicate con la supervisione di ciò che resta in dote dal vecchio Fondo europeo di stabilità finanziaria (Efsf), nonché dell’Esm. L’Eurogruppo, si legge tra le conclusioni, “si attende che tali operazioni abbiano un impatto positivo significativo sulla sostenibilità del debito ellenico”.
Resta in ultimo ancora una incognita il ruolo che dovrà giocare il Fondo monetario internazionale (Fmi): l’ente di Washington, già prima del confronto del 5 dicembre, aveva infatti posto condizioni specifiche per la sua partecipazione al terzo piano di salvataggio in favore della Grecia, le più delle quali rivolte alla certezza di un cospicuo taglio del debito da parte dell’Unione europea. Termini e modalità delle intese convenute saranno certamente oggetto di ulteriori tavoli di confronto.
Riccardo Piazza