Pisapia fa rinascere la cosa arancione?
“Serve un’alleanza aperta, diamole un nome: Campo Progressista, che riunisca le forze di sinistra in grado di assumersi una responsabilità di governo”. In un’intervista a Repubblica, l’ex sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, rilancia la cosa arancione che lo portò a trionfare alle elezioni comunali del 2011.
La nuova formazione rappresenterebbe l’alleato naturale del Pd. ” Il 18 dicembre a Roma si incontrerà tutta quella parte della sinistra che ritiene che il Partito democratico non possa che essere suo alleato, e voglia collaborare lealmente in un’ottica di centrosinistra assumendosi le sue responsabilità. Il giorno dopo ci vedremo a Bologna, dove sarà presente anche il sindaco di Bologna, Merola, e Gianni Cuperlo, che sono del Pd, ma anche io e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, che non siamo del Pd. Chiaramente sarà fondamentale vedere cosa deciderà la Direzione del Pd. Ma questo è il momento della scelta”.
Pisapia: “No a Verdini e ad Alfano”
Unica conditio sine qua non per benedire l’alleanza è l’esclusione dalla coalizione di Alfano e Verdini. “Nessuna alleanza con le forze di centro- destra o con quelle persone che non hanno la credibilità o l’affidabilità necessarie, anche se i loro voti oggi sono diventati indispensabili in Parlamento”. E anche la minoranza Pd è avvisata. “Noi ci rivolgiamo alle forze organizzate a livello locale. Poi l’appuntamento di Roma è organizzato da una parte della sinistra che viene da Sel e da Sinistra Italiana. Non verranno quelli che ritengono il Pd un partito geneticamente modificato e non ritengono possibile nessuna alleanza. Io rispetto la loro posizione, ma noi vogliamo dare voce alla grande richiesta di unità del centrosinistra che ho sentito girando per l’Italia”.
Sinistra Pd boccia progetto Pisapia
Parole che non sono piaciute affatto agli esponenti di Sinistra Italiana e ai bersaniani. Stefano Fassina boccia nettamente la proposta di Pisapia: “Pisapia vuole riproporre lo schema Milano a livello nazionale –ha affermato l’esponente di SI a Radio Cusano Campus-. Una presunta sinistra non meglio definita, subalterna al partito dell’establishment che è il Pd. Non credo che Pisapia avrebbe qualche consenso. Trovo davvero singolare che dopo il terremoto di domenica con il segno sociale del voto NO al referendum costituzionale, Pisapia abbia fatto un’intervista in cui parlava di Alfano e Verdini senza spendere una parola sulla distanza siderale tra il Pd e il popolo delle periferie che dovrebbe rappresentare”.
Bocciature arrivano anche da altri esponenti di Sinistra Italiana e dal fronte dei bersaniani. “Noi siamo nel Pd e ci vogliamo restare – spiega il senatore Pd Miguel Gotor – Lui parla di un progetto esterno al nostro partito. Ragiona e lavora per costruire un pezzo di sinistra che ruoti intorno a Renzi, noi vogliamo costruire dentro il Pd l’alternativa a Renzi. E’ una cosa diversa”. La sfida a sinistra è iniziata.