Sondaggi PD, sorpresa, il partito di Renzi è in aumento, ma il M5S fa un balzo del 1,4%
Il premier dimissionario Renzi può consolarsi, almeno a dar retta all’ultimo sondaggio SWG, il primo realizzato dopo il referendum del 4 dicembre.
Non raggiunge il 40% che alcuni suoi ottimisti sostenitori credono che abbia attribuendo a lui tutto il Sì, ma al contrario di quanto accade normalmente dopo i rovesci elettorali, non è stato il partito sconfitto quello che ha perso voti, anzi.
Il Pd appare in aumento, come del resto Lega Nord e in particolare il Movimento 5 Stelle.
Al contrario a perdere è Forza Italia e soprattutto la Sinistra Radicale.
Ma vediamo i dati
Sondaggi PD, su del 0,6%, ma il M5S cresce del 1,4%
Il Pd cresce di 6 decimi e va al 32,6% nonostante la sconfitta al referendum, o forse proprio per una reazione dell’elettorato del Sì che si è stretto intorno al partito del premier.
Allo stesso tempo però anche le principali opposizioni sono in crescita, il M5S addirittura fa un balzo dal 27,5% al 28,9%, mentre la Lega cresce di 8 decimi, al 12,8%. Qui l’effetto del No è certamente più chiaro.
A perdere è Forza Italia che cala di quanto la Lega sale, ovvero lo 0,8%, e andando al 11,6% perde la predominanza nel centrodestra. Piuttosto stabile al 4% Fratelli d’Italia.
Così come NCD che è al 3,4%, molto vicino al 3,5% di una settimana fa.
Sinistra Italiana assieme a Rifondazione Comunista è al 3,9%, erano al 4,6% una settimana fa.
Calano i partiti minori.
La situazione insomma non appare radicalmente mutata ma c’è una concentrazione del consenso verso i partiti maggiori.
SWG ipotizza anche i seggi spettanti alle varie forze politiche con le varie leggi elettorali. Con l’Italicum chiaramente in base al vincitore di un ballottaggio 340 seggi andrebbero al PD, o al M5S o alla lista unica di Centrodestra, ma è al Senato che le cose si fanno interessanti. Se si votasse con il Consultellum attuale, con sbarramento al 8% regionale senza coalizioni il Pd avrebbe solo 106 seggi, contro i 94 del M5S e i 98 del centrodestra, divisi tra i 48 di Forza Italia, i 41 del PD e i 9 di Fratelli d’Italia.
Se si applicasse l’Italicum, si presume con relativi ballottaggi, al Senato i grillini avrebbero più seggi del PD, presumibilmente perchè vincerebbero più sfide dirette, mentre il centrodestra, svantaggiato nei ballottaggi, ne perderebbe una dozzina