Sondaggio Ferrari Nasi per Libero: una larga maggioranza d’accordo sulla legalizzazione della prostituzione
Sondaggio Ferrari Nasi per Libero: una larga maggioranza d’accordo sulla legalizzazione della prostituzione
Il quotidiano Libero di venerdì 13 giugno ha pubblicato una rilevazione realizzata dall’istituto di ricerca Ferrari Nasi & Associati sul tema della legalizzazione della prostituzione, ovvero riguardo l’abrogazione della Legge Merlin che nel 1958 chiuse le case di tolleranza, proposta sulla quale è stato anche promosso di recente un referendum dalla Lega Nord.
Dai risultati del sondaggio emerge un generale favore da parte degli italiani, cresciuto negli ultimissimi anni: l’83% si dice, infatti, molto o abbastanza d’accordo alla legalizzazione della prostituzione quale mezzo per combattere anche le organizzazioni criminali, che tramite il suo sfruttamento gestiscono miliardi. Nel 2008 coloro che si dicevano d’accordo erano già il 75%, ma come evidenziato, crescono ulteriormente. Più stabile il dato fra 2008 e 2014 per l’assunto che ognuno debba essere libero di scegliere anche di potersi prostituire: dal 76% di favorevoli di sei anni fa si passa al 74% odierno. Anche in questo caso, un valore particolarmente alto, circa tre italiani su quattro.
Dal sondaggio risulta una condivisione diffusa anche di fronte alla considerazione riguardante la maggiore sicurezza igenico-sanitaria di prostitute e clienti in caso di riapertura delle case di tolleranza: il 90% si dichiara, infatti, molto o abbastanza d’accordo. Un plebiscito che si replica, infine, rispetto ad uno degli aspetti più significativi, ovvero il dovere anche per le prostitute di pagare le tasse: da circa 4 italiani su 5 del 2008, coloro che si dicono d’accordo sulla fiscalizzazione del “mestiere” aumentano nel 2014 fino al 91%.
Dati che definiscono quindi un quadro in cui una larghissima parte della società sembra spingere per la riforma della Merlin, considerandone fallimentare il bilancio a più di mezzo secolo di distanza dall’approvazione. Staremo a vedere se per questo tema sarà giunto il momento di entrare nel dibattito politico.