Sondaggi giovani pessimisti sul futuro
Un futuro peggiore ed incerto rispetto a quello dei propri genitori. La solitudine come sentimento imperante. Sono queste le sensazioni dei Millennials (la generazione di ragazzi nati tra gli anni ’80 e 2000) raccolte da un’indagine Demos & Pi e Coop e pubblicata su Repubblica.
Uno scoramento e un disagio esistenziale ma anche e soprattutto economico che ha trovato sfogo nel referendum costituzionale del 4 dicembre, bocciato per l’appunto dalla maggioranza dei giovani. I più arrabbiati sono i ragazzi che stanno entrando o cercano di entrare in un mondo del lavoro che offre poco e chiede tanto. La fascia tra i 25 e i 34 anni è quella che più di tutte ha mandato un segnale, non solo a Renzi, ma anche alla politica, votando No in massa alla consultazione referendaria (72%).
Sondaggi giovani: futuro incerto
Un voto politico dietro il quale si nasconde uno smarrimento circa il proprio futuro economico e sociale. Futuro che il 62% dei giovani che hanno tra i 25 e i 44 anni giudica peggiore rispetto a quello dei propri genitori.
Un’incertezza di fondo che porta i Millennials a percorrere due strade. Andare all’estero (opzione promossa dal 73% dei giovani tra i 25 e i 34 anni) oppure evitare di fare progetti impegnativi per sé o per la propria famiglia visto che il futuro è carico di rischi (60%).
Anche perché le opportunità per trovare un lavoro o per fare carriera, secondo gli intervistati, sono minori rispetto ai propri genitori.
In questa situazione emergenziale un aiuto arriva dai nonni. Aiuto giudicato fondamentale per l’89% dei Millennials ma anche dall’89% dei Veterans. Non manca un’autocritica di fondo. Secondo l’85% degli intervistati, infatti, “parecchi giovani vivono alle spalle dei loro genitori”. I cosiddetti “bamboccioni”, bacchettati aspramente dall’ex ministro Padoa-Schioppa nel 2009.
Sondaggi giovani: nota informativa
L’Osservatorio sul Capitale Sociale è realizzato da Demos & Pi e Coop. Sondaggio Demetra con metodo MIXED MODE (Cati – Cami – Cawi). Periodo 29 novembre – 2 dicembre 2016. Il campione (N=1330, rifiuti/sostituzioni/inviti: 12.535) è rappresentativo della popolazione italiana con 18 anni e oltre, per genere, età, titolo di studio e area, ed è stato ponderato in base alle variabili sociodemografiche (margine di errore 2.9 %).
L’indagine è stata diretta, in tutte le sue fasi, da Ilvo Diamanti. Luigi Ceccarini, Martina Di Pierdomenico e Ludovico Gardani hanno curato la parte metodologica, organizzativa e l’analisi dei dati.
I dati sono arrotondati all’unità e questo può portare ad avere un totale diverso da 100.
Documento completo su www.agcom.it