Sondaggi PD: per Tecnè i dem perderebbero tutti i ballottaggi
Sondaggi PD: per Tecnè i dem perderebbero tutti i ballottaggi
Che sia M5S o centrodestra, poco importa: il PD rischia di perdere qualsiasi ballottaggio. A dirlo è l’ultimo sondaggio condotto da Tecnè per la trasmissione televisiva Matrix, che analizza le intenzioni di voto nazionali degli italiani e il livello di fiducia nei confronti del nuovo governo Gentiloni.
Secondo Tecnè, il PD ha perso più di un punto nel giro di una settimana, scendendo al 30.2%. Ormai appaiato risulta il M5S, che guadagna mezzo punto e sale al 30.1%. In crescita anche i principali partiti di centrodestra, che guadagnano complessivamente 1.3 punti (3 decimi Forza Italia, 6 Lega Nord, 4 Fratelli d’Italia).
Sondaggi PD: dem perdenti in tutti i ballottaggi
A complicare ulteriormente la situazione per il PD è però lo scenario relativo ai possibili ballottaggi previsti dall’Italicum. I dem, infatti, al momento perderebbero di misura sia contro il M5S che addirittura contro il centrodestra.
L’area conservatrice risulta competitiva anche in caso di ballottaggio contro il M5S, accusando un lieve distacco nell’ordine di un paio di punti. Tuttavia, come sottolinea la stessa Tecnè, la situazione è di estrema incertezza: in tutti e 3 gli scenari oltre un italiano su 2 è indeciso e/o orientato al non voto.
Sondaggi PD: poca fiducia in Gentiloni
Per quanto riguarda l’attuale governo, l’inizio non sembra essere dei migliori. Il livello di fiducia per l’esecutivo Gentiloni si attesta addirittura al 19%, un valore bassissimo se confrontato alle percentuali di ingresso registrate dai precedenti esecutivi Letta e Renzi.
Evidentemente, stando ai dati Tecnè, il nuovo governo sembra ereditare il sentimento di sfiducia crescente dell’esecutivo uscente, crollato dal 62% dell’insediamento al 21% registrato prima delle dimissioni del premier.
Quali sono le mosse da attuare per il futuro? La maggioranza degli italiani non ha dubbi: bisogna fare la nuova legge elettorale e tornare alle urne prima dell’estate. A pensarla così è il 62% degli intervistati.
(Nota – Sondaggio condotto l’11 dicembre 2016 su un campione di 800 cittadini italiani maggiorenni. Margine di errore: +/-3.5%. Metodologia: CATI-CAMI)