Unioni e matrimoni gay, come sono cambiate le leggi in Europa negli anni fino a oggi, la mappa
L’Italia quest’anno ha approvato dopo molte polemiche e diversi anni di tentativi andati a vuoto la sua prima legge sulle unioni civili anche per persone dello stesso sesso.
Si tratta probabilmente dell’ultimo Paese dell’Europa Occidentale ad averlo fatto, dopo che in alcuni Stati già anni prima erano stati ammessi i matrimoni gay, magari come passaggio successivo alle unioni civili che pre-esistevano. Il caso più noto è stato quello della Spagna di Zapatero, ma prima vi erano stati i Paesi Bassi e poi sono venute Francia e Regno Unito.
Tutta un’altra storia a Est dove alcuni Paesi hanno vietato in Costituzione la possibilità di aprire l’istituto del matrimonio a due soggetti che non fossero un uomo e una donna.
Grazie a Vividmaps abbiamo una mappa che anno per anno si aggiorna mostrando come cambia il panorama dell’Europa in base alle leggi approvate su questo tema
Matrimoni gay a Ovest, divieto in costituzione a Est, Europa spaccata
Nel 1989 solo in Danimarca vi erano unioni civili per i gay, e negli anni ’90 man mano cominciavano a essere approvate in Svezia, Norvegia, Finlandia, mentre contemporaneamente a Est in Bulgaria e alcune repubbliche ex sovietiche le nuove Costituzioni vietavano i matrimoni gay.
Con il 2000 la svolta, tutta una serie di Paesi occidentali, in testa Paesi Bassi e Belgio, e poi Francia, Spagna, Portogallo e Regno Unito, approvano prima le unioni civili, i famosi PACS in Francia, e poi i matrimoni. Solo in Germania le unioni civili non si trasformano in matrimoni.
L’Italia arriva nel 2016. A Est la storia è diversa. Alcuni Paesi come Repubblica Ceca, Estonia, Slovenia varano le unioni civili, altri come Polonia, Slovacchia, Serbia, Bulgaria, Ucraina mettono in Costituzione il divieto di matrimonio gay.
Il caso di Croazia e Ungheria è curioso. Nella seconda viene prima approvata una legge sulle unioni civili, ma poi il successivo governo Orban modifica la Costituzione per vietare futuri matrimoni tra persone dello stesso sesso.
In Croazia prima viene lo stesso emendamento costituzionale e poi le unioni civili.
Solo la Romania ora rimane il Paese che non ha preso alcuna posizione sull’argomento