Sondaggi referendum costituzionale: ecco chi sono gli astenuti del 4 dicembre
Sondaggi referendum costituzionale: ecco chi sono gli astenuti del 4 dicembre
Donne, relativamente giovani ed in attesa di lavoro e con un alto livello di istruzione. Questo è il profilo medio di chi si è astenuto al referendum costituzionale del 4 dicembre tracciato da un sondaggio condotto da Euromedia Research.
Dal punto di vista geografico, il fenomeno dell’astensionismo ha colpito in particolar modo Sud e Isole, come si evince dall’elaborazione dei dati sull’affluenza diffusi dal Ministero dell’Interno. Si va infatti da una partecipazione massiccia del Nord Est sino a punte di astensionismo che superano il 40% nelle Isole.
Sondaggi referendum costituzionale: il profilo degli astenuti
Per quanto riguarda l’anagrafe, l’astensionismo ha colpito oltre un terzo delle donne italiane. Inoltre, a disertare le urne è stato soprattutto l’elettorato under 45.
Sul versante lavorativo, a restare a casa è stata una cospicua fetta dell’elettorato in cerca di prima occupazione o disoccupato. Decisamente superiore il tasso di partecipazione in settori come quelli imprenditoriali e direttivi.
Riguardo al livello d’istruzione, la mancata partecipazione ha colpito in maniera massiccia i cittadini maggiormente istruiti. Oltre la metà di coloro in possesso di un dottorato di ricerca ha preferito restare a casa, così come più di un terzo di chi è in possesso di laurea di secondo livello e master o specializzazione post laurea.
Riguardo ai meno istruiti la situazione è invece più eterogenea. Decisamente più basso è l’astensionismo di chi è in possesso di una licenza media inferiore, mentre quasi un cittadino su 2 di coloro che non hanno alcuna istruzione (o licenza elementare) ha disertato il voto.
Dal punto di vista dell’appartenenza politica, il grosso degli astenuti si riscontra in coloro che risultano indecisi su quale partito votare. Ben uno su 2 ha preferito restare a casa.
Ma interessante è anche l’analisi di coloro che risultano politicamente schierati. Il più alto livello di astensionismo – se escludiamo le formazioni più marginali – si riscontra nei simpatizzanti dei partiti che hanno fatto campagna per il “no”, a partire da M5S, Lega Nord e Forza Italia.
Decisamente più alta la partecipazione tra gli elettori del PD, diviso tra la posizione ufficiale favorevole della segreteria Renzi e la contrarietà della minoranza. Discorso simile per Area Popolare, con l’UDC (per il no) ma con NCD e i “centristi per il sì” di Casini e D’Alia a favore della riforma.