Parlamento Europeo: ecco i candidati alla presidenza (quasi tutti italiani)
Parlamento Europeo: ecco i candidati alla presidenza (quasi tutti italiani)
La successione a Martin Schulz potrebbe essere una battaglia tutta (o quasi) in salsa tricolore. La corsa per ereditare lo scettro di Presidente del Parlamento Europeo vede ai nastri di partenza ben 4 europarlamentari italiani candidati, da sinistra a destra dell’emiciclo.
Presidente del Parlamento Europeo: i candidati
Il 17 gennaio sarà il giorno della scelta del successore di Schulz, in carica dal 2012 e già presidente del gruppo parlamentare dei Socialisti e Democratici (S&D). E proprio l’attuale presidente del gruppo, l’europarlamentare PD Gianni Pittella, è uno dei maggiori candidati alla carica.
Accetto con orgoglio e coraggio una nuova sfida: mi candido alla Presidenza del Parlamento europeo per il Gruppo dei Socialisti&Democratici. pic.twitter.com/PR53UmxwMm
— Gianni Pittella (@giannipittella) 30 novembre 2016
A contendergli la nomina sarà Antonio Tajani, europarlamentare di Forza Italia e vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, nonché già Commissario Europeo. L’esponente forzista è, ad oggi, il candidato ufficiale del Partito Popolare Europeo (PPE), il partito di maggioranza relativa a Strasburgo.
As @EPPGroup candidate for the Presidency of @Europarl_EN I put at your service over 20 years of political life dedicated entirely to #EU pic.twitter.com/Wzs8NcXWTO
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) 14 dicembre 2016
Ma c’è molta Italia anche nelle cosiddette candidature minori. Eleonora Forenza, europarlamentare eletta con la lista L’Altra Europa con Tsipras, sarà il candidato ufficiale della Sinistra Europea.
Per me è un onore è una responsabilità essere la candidata @GUENGL alla presidenza del @Europarl_IT #Strasbourg #Forenza #anothereurope
— eleonora forenza (@eleonoraforenza) 13 dicembre 2016
C’è spazio anche per Piernicola Pedicini, europarlamentare M5S e candidato del gruppo EFDD, che oltre ai grillini comprende anche gli euroscettici dell’UKIP di Nigel Farage. Da segnalare anche la candidatura di Helga Stevens, che correrà per i conservatori dell’ECR.
Tutto deciso, quindi? In realtà, le cose potrebbero cambiare. Il duello tra Pittella e Tajani è frutto di una spaccatura tra PPE e S&D, che però potrebbe essere sanabile a breve. Sul tavolo, infatti, c’è anche la scelta del successore di Donald Tusk alla guida del Consiglio Europeo, di cui si discute proprio oggi. Se si troverà un accordo su un candidato socialista per il dopo Tusk – il cui mandato scade a maggio – Pittella potrebbe farsi da parte.
In alternativa sullo sfondo aleggia la sagoma di Guy Verhofstadt, presidente dei liberal democratici ALDE, già primo ministro belga e candidato alla presidenza della Commissione nel 2014. Pronto ad assumere il profilo di candidato unitario, per ricomporre definitivamente la frattura tra i due gruppi più rappresentativi dell’Europarlamento. Uno scenario che farebbe evaporare le speranze per l’Italia, a 37 anni dall’ultima presidenza tricolore targata Emilio Colombo.