E’ durata poche ore la tregua ad Aleppo dopo la conquista definitiva della zona est della città da parte delle milizie russe e di Bashar al-Assad: i civili e i ribelli che, secondo i patti con Mosca, ieri mattina avrebbero dovuto lasciare i quartieri assediati, sono invece rimasti bloccati.
E’ durato infatti solo poche ore l’entusiasmo per l’annuncio del via libera all’evacuazione dei feriti da Aleppo est. Secondo quanto riportato dalla Bbc, il primo convoglio di ambulanze, mentre si apprestava ad entrare nelle zone controllate dai filo-governativi, è stato bersagliato dagli spari, probabilmente dalle milizie filo-iraniane. Nell’attacco sarebbero stati uccisi almeno 4 civili e feriti altri 4. Le Nazioni Unite, come riferito da Jan Egeland, sono state chiamate solo all’ultimo momento a supervisionare le operazioni di assistenza. La situazione non sembra però migliorare: il nuovo cessate il fuoco siglato questa mattina fra governo siriano e opposizione resta molto fragile e il rischio di rappresaglie rimane alto.
Aleppo, dietro lo stop c’è l’Iran
Una situazione di stallo dovuta soprattutto all’Iran. Teheran avrebbe opposto resistenza al cessate il fuoco di questa mattina. Il portavoce del gruppo ribelle Ahrar al Sham aveva infatti dichiarato: “ci sono stati tentativi iraniani di sfruttare la situazione al Aleppo e impedire qualsiasi evacuazione della nostra gente assediata, ma alla fine un accordo è stato raggiunto nonostante l’intransigenza iraniana”. Secondo quanto sostenuto dai ribelli siriani, la Turchia avrebbe avuto un ruolo centrale nel far sì che la Russia esercitasse pressione su Damasco per il rispetto dell’intesa raggiunta tra i due paesi, che era stata rimandata mercoledì. Teheran avrebbe però imposto nuove condizioni, chiedendo l’evacuazione dei feriti da due villaggi assediati dai ribelli.
L’accordo di questa mattina dovrebbe includere l’evacuazione dei feriti dai villaggi sciiti di Foua e Kefraya vicino a Idlib, assediate dai ribelli. Secondo la Reuters, il governo russo e le milizie siriane dovrebbero concludere le operazioni ad Aleppo nel giro di 2-3 giorni, evacuando circa 50.000 civili dalle zone assediate dai ribelli. Il piano di evacuazione è stato la fase finale di un’operazione di due settimane di attacchi aerei e fuoco d’artiglieria da parte dell’esercito siriano e dei suoi alleati, i quali hanno confinato i ribelli in una piccola zona della città. Riprendendo il pieno controllo di Aleppo, Assad ha dimostrato la potenza della sua coalizione militare, aiutato dalla forza aerea della Russia e una serie di milizie sciite provenienti da tutta la regione.