“Oggi sono finalmente in grado di dire che ce la facciamo. Sono confortato dai numeri dell’avanzamento lavori che vedo crescere settimana dopo settimana, dall’aver trovato un responsabile dei lavori di grande esperienza come Marco Rettighieri, e, da venerdì, dal decreto del governo che ci permette di risolvere i problemi che si erano incancreniti”. Lo afferma a Repubblica il commissario di Expo Giuseppe Sala. “Io mi riconosco due errori – ammette Sala: – non aver capito quello stava facendo Paris e non essermi impuntato quattro anni fa, quando avrei voluto affidare appalti e lavori a un general contractor esterno, da scegliere con una gara internazionale. E invece mi lasciai imporre da Formigoni e Moratti Infrastrutture Lombarde e Mm”.
“In questi casi – spiega quindi Sala sull’inchiesta Expo – bisogna andare con i piedi di piombo, ma credo che quello che doveva emergere sia emerso. La mia sensazione è che la rapidità con cui la Procura è arrivata in fondo a un’inchiesta che riguarda fatti di pochi mesi fa significhi che si sia voluto tagliare immediatamente il ramo malato”. Sala punta comunque il dito contro le responsabilità “della politica, che fin qui non ha saputo sburocratizzare e rivedere le regole. Degli imprenditori, che solo oggi promettono di isolare i corruttori. E anche dei manager pubblici incapaci di resistere alle promesse di carriera, o peggio alla tentazione del denaro facile”.