Virginia Raggi commissariata, ora è in bilico: ecco perchè
Addio raggio magico. Virginia Raggi con un post sul suo profilo Facebook, concordato con i vertici pentastellati e pubblicato anche sul blog di Beppe Grillo, ha di fatto annunciato il suo commissariamento.
“Al termine delle ultime due riunioni di maggioranza, in cui erano presenti i consiglieri comunali, alcuni assessori e i presidenti dei Municipi del M5s, e dopo un confronto con il garante Beppe Grillo abbiamo stabilito di dare un segno di cambiamento. Daniele Frongia ha deciso di rinunciare al ruolo di vicesindaco mantenendo le deleghe alle Politiche giovanili e allo Sport. Contestualmente Salvatore Romeo ha deciso di dimettersi dall’incarico di capo della Segreteria politica. Al contempo a breve avvieremo una nuova due diligence su tutti gli atti già varati”.
Non solo. E’ stato rimosso dalla direzione Turismo, Renato Marra, messo lì dal fratello Raffaele arrestato venerdì mattina. L’azzeramento degli uomini di fiducia del sindaco Raggi è totale. Come totale è la resa del sindaco a Beppe Grillo. La decisione è arrivata ieri sera ed è il frutto di un compromesso nato tra Roma, Genova e Milano.
Raggi e il tentativo estremo
Davide Casaleggio insieme al fondatore del Movimento ha dettato la linea da seguire che è stata poi riportata sul blog. “Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle — scrive il leader M5S sul blog —. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia. Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. Governare Roma è più difficile di governare il Paese. Lo sapevamo e non intendiamo sottrarci a questo compito assegnatoci dal popolo. Combatteremo con le unghie e con i denti perché Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto. Mettiamo la barra a dritta e avanti tutta”.
La resa di Raggi è arrivata dopo due assemblee capitoline, l’ultima svoltasi a Palazzo Valentini, sede della Città Metropolitana, in cui il sindaco è andato alla conta per capire se poteva andare davanti da sola. Secondo il Corriere la prima cittadina avrebbe sondato anche le intenzioni dei consiglieri in quota Fratelli d’Italia per un eventuale appoggio esterno pur di non capitolare. Ma non è bastato. I numeri dicevano altro. E così via Frongia (dovrebbe venir sostituito dall’assessore alle Partecipate Massimo Colomban, considerato un uomo di Casaleggio) via Romeo e forse via anche l’assessore all’Urbanistica Paolo Berdini.
Virginia Raggi è ora sola in attesa di capire se verrà indagata per le nomine fatte nei sei mesi di governo. Sì perché il rischio di venir coinvolti è alto. Per questo rimane in piedi l’ipotesi di una sua sospensione in caso arrivasse un eventuale avviso di garanzia.